L'esigenza, sentita da tempo, di un trasferimento nella manualistica universitaria del notevole processo di revisione critica e di elaborazione teorica e[ADS1] metodologica che ha interessato in questi ultimi decenni le discipline geografiche in Italia, ha avuto in anni recenti riscontri interessanti. Ad essi si aggiunge ora questo volume che presenta per la geografia economica, che più di altri settori ha risentito della complessità crescente che investe il mondo contemporaneo, una panoramica dei principali approcci alternativi all'interpretazione, non più sufficiente ed adeguata, dell'organizzazione spaziale dei fatti economici collegata alle concezioni dell'economia neoclassica.

Il volume, che completa Spazio e localizzazione, un'interpretazione geografica dell'economia, degli stessi autori già edito in questa collana, analizza dapprima, in un dosato equilibrio tra approccio micro e macroeconomico, il punto di vista organizzativo-comportamentale. I cambiamenti nella strategia localizzativa delle imprese e l'imporsi prepotente delle multinazionali che determinano una nuova divisione internazionale del lavoro, richiedono, infatti, un esame dell'apparato organizzativo e del comportamento dell'impresa poiché da essi dipende l'uso strategico dello spazio e le ripercussioni di questo sul territorio.

Un approccio, che pur concependo l'impresa in un'ottica sistemica, non tiene però conto a sufficienza del più ampio contesto sociale in cui questa è inserita.

In alternativa (ma anche a complemento) viene allora illustrato il punto di vista marxista-strutturalista che individua nell'insieme delle forze economiche, sociali e politiche agenti nel sistema capitalistico, globalmente considerato, la causa dell'organizzazione spaziale. L'adeguamento continuo del sistema determina poi la trasformazione dello spazio e la differenziazione di questo, per i diversi ruoli storicamente assunti, è a sua volta elemento attivo della mutazione del sistema stesso.

La panoramica si chiude sul dibattito relativo alla specializzazione flessibile, come conseguenza degli sviluppi tecnologici e dell'emergente frammentazione del sistema produttivo e del mercato che fanno intravvedere nuove forme di organizzazione spaziale dell'industria.

La ricca esemplificazione, tratta in gran parte dalla letteratura più recente, e il ricorso frequente a vario materiale illustrativo, che sostengono efficacemente l'impianto teorico, costituiscono un'ulteriore caratteristica del volume.

Peter Dicken insegna alla School of Geography dell'Università di Manchester. Si è occupato di geografia economica e geografia industriale con particolare riguardo ai problemi dell'economia globale e delle transnazionali; problemi sui quali ha scritto numerosi articoli ed il volume Global Shift: Industrial Change in a Turbolent World, 1986.

Peter Lloyd, insegna alla School of Geography dell'Università di Liverpool. Da lungo tempo si occupa di geografia urbana ed industriale e di sviluppo regionale; campi nei quali ha pubblicato numerosi lavori con particolare riguardo agli aspetti applicativi.

Giuseppe Rizzo insegna Geografia economica alla Facoltà di Economia e commercio dell'Università di Verona. Si interessa di geografia urbana ed industriale e di sviluppo regionale e organizzazione del territorio.

Claudia Robiglio Rizzo insegna Geografia antropica alla Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università di Verona. Si occupa di geografia urbana e industriale e di geografia del turismo.