Nell'ultimo ventennio dell'ottocento l'Italia era alle soglie del suo decollo, della sua trasformazione in paese industriale ma ancora sopravvivevano tracce di una cultura antiindustriale timorosa degli effetti della proletarizzazione. In questo ambiente economico si muoveva una classe operaia composita e stratificata in cui ampio peso numerico avevano ancora le diverse figure del lavoro contadino nei più diversi regimi contrattuali. Nella regione dove tali trasformazioni erano In corso di più avanzata realizzazione - formazione di una consistente base industriale e nazionalizzazione dell'agricoltura nasce e si radica il Partito Operaio Italiano, una organizzazione politica peculiare di vita piuttosto breve (gli anni '80-'90) ma estremamente significativa, che pone in un ristretto arco di tempo una serie di problemi permanenti dei partiti operai in Italia: dal rapporto fra lotta sindacale e politica, alla selezione e formazione dei militanti operai e al loro rapporto con i socialisti di formazione intellettuale e i politici professionali, fino alla selezione ed elaborazione di una cultura scritta (libri, opuscoli) che del vissuto popolare rispettino la quotidianità e le aspirazioni.

Maria Grazia Meriggi (Pavia 1947) è ricercatrice di storia contemporanea presso la Facoltà di magistero dell'Università di Ferrara. E' autrice di: "Composizione di classe e teoria del partito" (Dedalo 1978); "La Comune di Parigi e il movimento rivoluzionario e socialista in Italia" (La Pietra 1980), e ha pubblicato vari saggi su temi e problemi del movimento operaio italiano e francese del secolo scorso.