Programmazione e controllo dei comportamenti

Marcello Lostia

Programmazione e controllo dei comportamenti

Edizione a stampa

51,50

Pagine: 352

ISBN: 9788820438609

Edizione: 1a edizione 1990

Codice editore: 1222.51

Disponibilità: Nulla

Grazie alla sistematizzazione delle ipotesi concettuali elaborate dalla psicologia negli ultimi cinquant'anni l'Autore ha creato uno schema teorico che fornisce allo studioso di problemi psicologici, ma anche al lettore comune, una prima chiave di lettura dei comportamenti e una loro rapida identificazione sulla base dei processi da cui derivano. li punto di partenza è l'asserzione che in natura non esistono fenomeni spontanei, e, quindi, neanche comportamenti spontanei: questi ultimi sono costantemente sotto il controllo di una programmazione che li rende possibili. Il secondo punto è costituito dal concetto di processo che viene definito come relazione tra uno stimolo, la strutture e la risposta. Da queste due asserzioni si deduce una prima dicotomia tra programmazioni ad origine genetica, responsabili delle risposte riflesse e dei comportamenti istintivi, e programmazioni ad origine non genetica, responsabili dei comportamenti appresi e di quelli che egli preferisce chiamare inventati anziché creativi. Ne deriva un ampio quadro di riferimento costituito da quattro classi di comportamenti, riflessi, istintivi, appresi e inventati, due ad origine genetica e due no, entro il quale vengono esaminati e vagliati modelli ed ipotesi relativi ai grandi campi della ricerca psicologica, dalla percezione alla memoria, dalla motivazione alla intelligenza. Una parte del volume è dedicata all'analisi dei comportamenti di invenzione, sia sotto forma di atti strumentali tecnici, e cioè di interventi sull'ambiente mediati da strumenti, sia sotto forma di atti strumentali psichici che gli uomini utilizzano per intervenire su se stessi e sugli altri.

Marcello Lostia è professore straordinario e direttore dell'istituto di Psicologia dell'Università di Cagliari. Ha al suo attivo numerosi lavori di carattere scientifico e alcuni testi universitari, tra i quali "Lineamenti di psicologia dell'età evolutiva" (1973), "Il senso della costruzione scientifica in psicologia" (1 975), "Le sorgenti della coscienza e del linguaggio" (1980).

1. Verso una teoria della psicologia
1. Il vantaggio di una teoria
2. Fisicità e oggettività
3. Il criterio di demarcazione
4. Perché una teoria S-R?
5. Il concetto di programmazione
6. La doppia via dell'informazione genica
7. Falene e programma genetico
8. Limiti del polimorfismo genetico
9. Il concetto di processo
2. La classificazione dei comportamenti
1. Utilità delle classificazioni
2. La dicotomia di Hebb
3. Limiti della classificazione di Hebb
4. Ancora sulla programmazione
5. Una nuova classificazione
6. Progetto per la costruzione di una teoria
3. Le basi neuro-fisiologiche del comportamento
1. La organizzazione del sistema nervoso
1.1. La cellula
1.2. Filogenesi del tessuto nervoso
1.3. Il processo di cefalizzazione
2. Il tessuto nervoso nei vertebrati
2.1. Ontogenesi del sistema nervoso
2.2. I neuroni
2.3. La mielina
2.4. I nervi
3. La comunicazione cellulare
3.1. La teoria della membrana
3.2. La teoria della sinapsi
3.3. Il meccanismo dell'eccitazione
3.4. Conduzione parallela e conduzione divergente
3.5. Circuiti autoriverberanti e moduli
4. Le strutture del sistema nervoso
4.1. Il midollo spinale
4.2. Il tronco encefalico
4.3. Il sistema reticolare attivante
4.4. Il diencefalo
5. Anatomia e fisiologia del telencefalo
5.1. Origine e formazione del telencefalo
5.2. Area motoria e area somestetica
5.3. Le aree di proiezione primaria
5.4. Le aree associative
5.5. Le tre unità funzionari
4. I comportamenti programmati geneticamente

1. I comportamenti riflessi
2. I comportamenti istintivi
2.1. Definizione di comportamento istintivo
2.2. I moduli motori
2.3. L'attività stereotipata specie-specifica
2.4. I comportamenti sociali
2.5. Lo stimolo come liberatore sociale
2.6. Lo status dell'organismo
2.7. Classificazione dei comportamenti istintivi
5. La motivazione
1. I comportamenti motivati
1.1. Bisogni e motivi
2. Le teorie della motivazione
2.1. Freud e i comportamentisti
2.2. Gli elementi della motivazione
2.3. Un animale mangiatore
3. La teoria omeostatica
3.1. L'ipotesi di Cannon
3.2. Omeostasi statica e omeostasi olistica
3.3. La saggezza del corpo
3.4. La eterostasi
3.5. Conclusioni sulla teoria della omeostasi
4. La teoria della pulsione
4.1. La prima costruzione di Hull
4.2. Bisogno organico e stimolo pulsionale
4.3. Fame e comportamento di alimentazione
4.4. Pulsione. comportamento, motilità
4.5. La legge di Yerkes e Dodson
4.6. La teoria della pulsione per abitudine
4.7. Il valore dell'incentivo
4.8. Conclusioni sulla teoria della pulsione
5. Nuove direzioni di ricerca
5.1. L'orientamento neuropsicologico
5.2. L'orientamento matematico
5.3. Le ricerche sull'effetto dell'ansia
5.4. La motivazione come variabile personale
6. Teoria della motivazione residua e disposizione inerziale
6.1. Applicazioni del teorema del parallelogramma
6.2. Alcune ipotesi generali
7. Conclusioni sul problema della motivazione
6. Comportamenti programmati non geneticamente
1. Il problema dell'apprendimento
1.1. Un'asserzione sui comportamenti appresi
1.2. Mutazione e apprendimento
1.3. Il rispecchiamento antecipato
1.4. I segnali-simbolo
1.5. L'accettore delle azioni
1.6. Una conferma in negativo: il « constraints on learning »
2. Le modalità dell'apprendere
2.1. Apprendimento senza associazione
2.2. Apprendimento con associazione
2.3. Una formula per il condizionamento
3. Alcuni casi particolari di apprendimento
3.1. Imitazione
3.2. Imprinting e Einsicht
3.3. Variazioni dell'apprendimento
4. Conclusioni sull'apprendimento
7. Le condizioni dei comportamenti inventati
1. I modelli della percezione
1.1. La percezione nel mondo animale
1.2. La percezione nella psicologia classica
1.3. La percezione nella psicologia della forma
1.4. Il punto di vista del cognitivismo
1.5. La teoria della elaborazione umana dell'informazione
1.6. La concezione ecologica della percezione
1.7. L'isomorfismo di secondo ordine
1.8. Percezione e rappresentazione
1.9. Verso un nuovo modello della percezione
2. I modelli della memoria
2.1. La memoria come traccia
2.2. Il primo periodo degli studi sulla memoria
2.3. Il secondo periodo degli studi sulla memoria
2.4. I magazzeni della memoria
2.5. La memoria a brevissimo termine
2.6. Il terzo periodo degli studi sulla memoria
2.7. Il contestualismo della memoria
2.8. La memoria come reduplicazione
8. Segni rappresentazionali e atti strumentali tecnici
1. I comportamenti inventati
1.1. Una stazione di scimpanzé
1.2. Altre osservazioni sul comportamento degli scimpanzé
1.3. Definizione e misura dei comportamenti inventati
2. Comportamenti inventati e intelligenza
2.1. La via dell'analisi fattoriale
2.2. La via dell'analisi della mente
3. Il processo nei comportamenti inventati
3.1. Lo stimolo nel processo di invenzione
3.2. La struttura nel processo di invenzione
3.3. La risposta nel processo di invenzione
9. Segni discorsivi e atti strumentali psichici
1. I due versanti del linguaggio
1.1. La comunicazione nel mondo animale
1.2. Gli elementi della comunicazione
1.3. Limiti della classificazione di Morris
1.4. Il versante discorsivo del linguaggio
2. Il processo discorsivo
2.1. Lo stimolo nel processo discorsivo
2.2. La struttura nel processo discorsivo
2.3. Il transfer transmodale
2.4. La risposta nel processo discorsivo
3. Linguaggi discorsivi non verbali
3.1. La musica come atto strumentale psichico
10. La nascita della coscienza
1. La coscienza tra biologia e psicologia
2. La presa di coscienza secondo Piaget
3. La costruzione storica della coscienza
4. Le dimensioni della coscienza
Conclusione e sommario
Bibliografia


Collana: Psicologia

Livello: Studi, ricerche