Il risanamento della finanza pubblica italiana compiuto negli ultimi cinque-sei anni ha consentito la stabilizzazione del debito pubblico come quota sul prodotto interno lordo e l'adesione all'Unione monetaria insieme al gruppo dei paesi europei più virtuosi. Esso si è sviluppato in una serie di interventi che hanno lasciato indenni pochi segmenti del settore pubblico. Si sono succedute manovre quantitativamente imponenti e vaste modifiche di regole e istituti. L'intonazione della politica fiscale è stata restrittiva.

Il risanamento di questo decennio segna per l'Italia non il rientro a una normalità ordinaria e conosciuta, ma a una normalità nuova e problematica. Il fenomeno della globalizzazione complica l'attività di ogni sistema finanziario. L'Unione monetaria con l'annullamento delle politiche nazionali della moneta e del cambio accresce le responsabilità della politica fiscale, che comunque dovrà rispettare i vincoli del Patto di stabilità approvato ad Amsterdam nel giugno 1997.

Le dimensioni del bilancio pubblico sono destinate a rimanere stabili o a contrarsi. Sempre più importante sarà la qualità del suo contenuto. Il miglioramento degli aspetti "reali" dell'intervento pubblico, assieme all'obiettivo dello sviluppo, deve guidare l'azione di riforma ancora necessaria.

A questi temi è stato dedicato il convegno annuale 1997 della Società italiana di economia pubblica. Il volume raccoglie una selezione dei contributi più significativi presentati in quella sede.