Scopo del libro è recuperare le valenze formative del diritto e operarne una traduzione curricolare attraverso la definizione degli obiettivi, dei contenuti e dei modi dell'educazione giuridica.
Punto di partenza è una puntuale critica della tradizione pedagogica italiana che, influenzata dalle concezioni positivistiche e formalistiche della scienza giuridica, ha relegato il fenomeno giuridico nel mondo della forza e della coercizione e ha concepito la relativa esperienza come un'esperienza di norme senza spessore etico e fattuale.
L'autore analizza e volge in chiave educativa gli sviluppi intervenuti, ormai da diversi anni, in tutti gli aspetti del pensiero giuridico, da quello ontologico a quello assiologico, da quello epistemologico a quello fenomenologico e psicologico.
Vengono così valorizzati in un'ottica formativa i risultati teorici conseguiti dalla rivolta antiformalista e dal conseguente ridimensionamento della concezione positivistica.