La crisi della sovranità.
Un mese di sociale 2012
Contributi
Giuseppe De Rita, Giuseppe Roma
Traduttori
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Dati
pp. 112, 1a edizione 2012 (Codice editore 139.28)
Tipologia: Edizione a stampa
Prezzo: € 15,00
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Prezzo: € 11,99
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In breve
Una riflessione sulla crisi della sovranità, che non risiede più nelle mani dello Stato, della politica o degli organismi sovranazionali, ma slitta sempre più in alto, nel potere incontrollato della finanza internazionale, con flussi e ricatti di potere che non hanno precedenti nella storia dell’Occidente. La categoria nazionale dei “tecnici” risulta così legittimata dai ristretti circuiti della nuova sovranità.
Presentazione del volume
La crisi della sovranità è il titolo dell'appuntamento di riflessione del Censis "Un mese di sociale/2012". Per centocinquant'anni siamo stati abituati all'idea che la sovranità sta nello Stato e nella politica che lo gestisce ai vari livelli, ma oggi ci rendiamo conto ogni giorno di più che la sovranità si è spostata altrove. Non sta più nello Stato, a volte persino umiliato da decisioni imposte dall'esterno e da un'etica eterodiretta rispetto alla dinamica socio-statuale. Non sta più nelle sedi di potere politico (le assemblee elettive) e nelle cinghie di trasmissione dalla base a tali sedi (la rappresentanza). Non sta più nemmeno negli organismi sovranazionali, ormai svuotati della loro base di rappresentanza degli Stati membri e spesso diventati meri portavoce dei vincoli che i mercati impongono alle comunità nazionali. La nuova sovranità slitta sempre più in alto, nel potere incontrollato della finanza internazionale, con flussi e ricatti di potere che non hanno precedenti nella storia dell'Occidente. La categoria nazionale dei "tecnici" risulta così legittimata dai ristretti circuiti della nuova sovranità. E il popolo? Sovrano in Costituzione, destinato alla piazza o al mugugno.
Indice
Giuseppe Roma, Introduzione
Dove sta oggi la sovranità
(Perché è importante capire dove sta oggi la sovranità; La vulnerabilità finanziaria dell'Italia; Sovranità in fuga verso l'alto, ma la politica italiana poteva fare di più; Cautamente europeisti; La sovranità perduta del cittadino; I risvolti sociali di una società fragile ed eterodiretta; Tra incertezza e tentazione di abbandonarsi alla sovradeterminazione)
L'assestamento delle micro-sovranità
(Il recupero dei piccoli spazi di decisionalità; L'autodeterminazione della famiglia; L'arbitraggio collettivo nei consumi; La micro-sovranità nella comunicazione; Riprendersi la sovranità sul territorio)
L'antagonismo errante
(La crescita per proliferazione delle "procedure antagoniste"; Le ragioni, le forme e i luoghi della protesta; Il profilo sociale di chi aderisce alla protesta)
Le uscite possibili
(Le vie d'uscita possibili; Liberarci dal peso del debito; Ricostruire la politica della rappresentanza; Affidarsi anche alle piccole virtù?)
Un confronto di opinioni autorevoli
Giuseppe De Rita, Conclusioni.
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