Il libro avvicina allo studio sociologico dei fenomeni economici, fornendo le categorie analitiche e gli strumenti teorici e metodologici di base che ruotano intorno alla distinzione polanyiana tra concezione formale e sostanziale.
cod. 1520.830
Il libro avvicina allo studio sociologico dei fenomeni economici, fornendo le categorie analitiche e gli strumenti teorici e metodologici di base che ruotano intorno alla distinzione polanyiana tra concezione formale e sostanziale.
cod. 1520.830
L'articolo discute la diffusione dell'in-work poverty (IWP) nei paesi europei, mostrandone le caratteristiche principali da un punto di vista comparativo. Innanzitutto presentiamo i diversi approcci alla definizione del problema negli Stati Uniti e in Europa, distinguendo l'interazione tra famiglia, mercato del lavoro e politiche di welfare. Nella terza sezione, vengono analizzati i tassi di IWP e dei lavoratori a basso salario, mentre nella quarta sezione presentiamo le principali caratteristiche di IWP confrontando i paesi europei. Il risultato principale della nostra analisi è che i classici cluster di regimi di welfare possono spiegare solo parzialmente la quota e le caratteristiche dell'IWP nell'UE.
La povertà nonostante il lavoro rimane un problema rilevante e anzi in crescita. Ciò non è dovuto solo alle conseguenze economiche e sociali della pandemia, dal momento che tale tendenza era già chiaramente manifesta a partire dalla crisi del 2008. Da decenni milioni di famiglie in Europa (ma possiamo generalizzare ad altre aree geografiche) vivono in condizioni di povertà sebbene uno o più componenti siano di fatto parte del sistema occupazionale. Bisogna allora subito chiarire se parliamo di lavoro povero o di povertà delle famiglie di lavoratori. Questi concetti non sono solo analiticamente differenti, ma richiamano fenomeni non completamente sovrapponibili. Inoltre, essi hanno diverse implicazioni di policy. Nel saggio di introduzione alla Special Issue è analizzata la questione definitoria e sostanziale dei due lati del problema. Viene infatti argomentato come per un piano di intervento organico per contrastare la povertà da lavoro sono necessarie analisi approfondite che riconoscano la complessità del fenomeno guardando sia a bassi salari e limitata partecipazione al mercato del lavoro sia al nucleo famigliare, agli alti carichi familiari e al livello insufficiente di trasferimenti
L’introduzione al numero speciale di Sociologia del lavoro in occasione dei qua-rant’anni della rivista (1978-2017) ha rappresentato l’occasione per l’intera dire-zione e redazione, i cui componenti hanno operato collettivamente per tanti anni, per ripercorrere i vari momenti più rappresentativi che hanno caratterizzato la vita della rivista stessa. Approfondimento che ha riguardato, in una prima parte, dalle occasioni attraverso le quali è nata, a come la stessa ha via via accompagnato le trasformazioni del lavoro italiane e non, alle reti nazionali e internazionali attivate e tuttora operanti, alla sua vocazione "pubblica" e internazionale fino alle principali tematiche che l’hanno caratterizzata. Nella seconda parte si sono esposte le prospettive della rivista e le esigenze di trasformazione di alcuni aspetti organizzativi e scientifici, mentre nella terza parte si sono ricordate le tematiche proprie ai saggi del presente numero speciale e come le stesse siano state collegate ai quattro decenni della rivista medesima ed alle specificità principali che in quei periodi l’hanno caratterizzata.
Le migrazioni internazionali, che hanno coinvolto l’Italia come area di destinazione a partire dagli anni Settanta, hanno rimarcato le differenze economiche e sociali tra Nord e Sud del Paese, mettendo ancor più in evidenza i processi di segmentazione che caratterizzano il mercato del lavoro italiano. La diffusione di rapporti di lavoro informali, la precarietà delle attività svolte, le scarsissime possibilità di mobilità sociale, nonché la presenza di situazioni di vero e proprio sfruttamento, hanno fatto sì che molte aree del Mezzogiorno d’Italia, almeno in una prima fase, abbiano assunto prevalentemente la funzione di area di presenza temporanea o di transito dei lavoratori immigrati. Questa funzione è stata assolta sia per gli immigrati con progetti migratori a breve termine sia per coloro per i quali l’arrivo nelle regioni meridionali rappresentava una tappa intermedia in un traiettoria migratoria di più lungo periodo che aveva come destinazione finale le regioni del Centro- Nord. Se le partenze dal Sud verso il Nord degli immigrati che erano riusciti a regolarizzarsi sono state una costante negli anni - una sorta di "migrazione nella migrazione" - negli ultimi anni è emersa anche una tendenza inversa, soltanto in minima parte registrata dai dati, che ha riguardato soprattutto coloro che hanno subito processi di espulsione lavorativa, in particolare dalle piccole e medie industrie della Terza Italia e delle principali città industriali (Torino in primo luogo). La crisi economica - che ha avuto conseguenza più immediate e dirette proprio nelle aree del Centro-Nord che erano state meta delle migrazioni interne - ha prodotto una nuova mobilità interna, questa volta dal Nord verso il Sud dove la possibilità di svolgere lavori precari ancora una volta appare come un fattore di attrazione decisivo.
La ripresa delle emigrazioni interne e le trasformazioni del mercato del lavoro
Il volume affronta il tema dei flussi migratori interni, al fine di fornire un’interpretazione più ampia e meno consueta di un fenomeno che negli ultimi anni ha segnato una forte ripresa, coinvolgendo oltre 100mila persone ogni anno.
cod. 1529.121
Povertà e processi di impoverimento in tre aree metropolitane
Povertà, rischio di impoverimento e disagi cambiano volto a Torino, Roma e Napoli, perché dipendono dalla vocazione economico-produttiva dei territori, dal mercato del lavoro, dalla demografia, dalla struttura e composizione delle famiglie, dalla presenza degli immigrati, dalle caratteristiche del welfare locale. L’indagine approfondisce queste differenze con gli strumenti della ricerca qualitativa e l’ausilio di dati statistici e amministrativi di contesto, soffermandosi su una vasta pluralità di situazioni e processi della crisi.
cod. 1420.182
Come si rappresentano le occupazioni nella società contemporanea
La rappresentazione della società e del sistema delle disuguaglianze sociali riflette oggi una conoscenza mediata, influenzata da modelli culturali diffusi, istituzionalizzati e dominanti. Seguendo una logica ipertestuale, il volume offre un approfondimento dei singoli aspetti della stratificazione occupazionale e della mobilità sociale, con una attenzione specifica alla dimensione di genere.
cod. 1529.112
Volume I: Cambiamento politico e identità sociali. Volume II: Istituzioni, poteri e politiche
cod. 160.13
Prospettive europee
cod. 1529.73
Reti, contesti, attori in una società che cambia
cod. 1529.63