BOOKS BY FAUSTA GUARRIELLO

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Fausta Guarriello

Take Due Diligence Seriously: commento alla direttiva 2024/1760

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 183 / 2024

La direttiva europea sulla corporate sustainability due diligence pubblicata il 13 giugno 2024 segna un punto di svolta nella concezione della due diligence, che da comportamento volontario dell’impresa nel quadro della CSR assurge a obbligo legale applicabile a tutte le società europee ed extra-UE di grandi dimensioni sotto il profilo occupazionale e di fatturato. Anticipata da leggi nazionali che hanno imposto obblighi legali di vigilanza o di cura a società con sede legale nel proprio territorio, la direttiva estende a tutti i paesi dell’Unione tali obblighi, codificando il dovere legale di diligenza sui diritti umani, l’ambiente e i cambiamenti climatici per tutta la catena di attività dell’impresa e affermando il principio di responsabilità civile della società per violazione di obblighi di comportamento puntualmente definiti. Nonostante i numerosi compromessi che hanno segnato l’iter di approvazione, si tratta di un atto normativo di grande rilievo per la portata dei suoi dispositivi, finalizzati a far rispondere le grandi società per gli impatti negativi causati ai diritti umani e all’ambiente dalla loro attività economica, estesa all’intera catena del valore a livello globale. La trasposizione della direttiva imporrà anche agli Stati che hanno già una normativa in materia gli adattamenti necessari ad adeguarsi allo standard europeo.

Il volume raccoglie i documenti normativi che fanno da base al cd. diritto transnazionale del lavoro. Le disposizioni normative sono inoltre oggetto di saggi interpretativi che forniscono le coordinate di fondo di un discorso giuridico che ha rimesso in discussione i tradizionali limiti territoriali e personali della materia giuslavoristica.

cod. 300.87

Fausta Guarriello

La concertazione: prospettive euro-unitarie

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 172 / 2021

L’introduzione della procedura di dialogo sociale nel Protocollo sulla Politica sociale e nel Trattato dell’Unione europea ha consacrato il ruolo delle parti sociali nella elaborazione e attuazione delle misure normative di politica sociale e del lavoro. Il modello del dialogo sociale eu-ropeo ha costituito fonte di ispirazione per gli ordinamenti nazionali quale riferimento normativo delle pratiche di concertazione sociale. Dopo una prima intensa stagione di accordi-quadro europei cui è stata attribuita efficacia erga omnes tramite atti legislativi, il modello è entrato in crisi a causa della rarefazione della legislazione comunitaria in campo sociale e dell’affermarsi di meccanismi di soft law, come della crescente difficoltà per le parti sociali di stipulare accordi di natura normativa. Di recente la Commissione, dopo aver attivato la fase di consultazione, ha bloccato la richiesta delle parti sociali di presentare una proposta legislativa sulla base dell’accordo da esse sottoscritto, invocando l’esistenza di un potere discrezionale di valutare l’opportunità del recepimento in una misura legislativa. La Corte di giustizia ha confermato tale interpretazione delle disposizioni del Trattato, aprendo una breccia nel modello europeo di concertazione sociale che appare del tutto dissonante rispetto all’attuale fase politica di ricostruzione della dimensione sociale.

Fausta Guarriello, Claudio Stanzani

Trade union and collective bargaining in multinationals.

From international legal framework to empirical research

The contributions presented in this work analyze, from a range of complementary points of view, the results of the Euride study coordinated by SindNova over the period 2016-2017 and involving eleven European multinational corporations. Research efforts focused on mechanisms aimed at ensuring actual implementation of the transnational company agreements and the procedures for reporting any violations.

cod. 1529.2.136

Fausta Guarriello, Claudio Stanzani

Sindacato e contrattazione nelle multinazionali.

Dalla normativa internazionale all'analisi empirica

Presentando i risultati della ricerca EURIDE condotta nel 2016-2017 in undici imprese multinazionali europee, il volume intende fare il punto sui progressi fatti da alcune federazioni sindacali di settore europee o internazionali e comitati aziendali europei nella definizione di accordi-quadro internazionali che vertono sul rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori in tutte le filiali dell’impresa e spesso nelle catene di subfornitura globali.

cod. 1529.2.135

Fausta Guarriello

Legge e contrattazione collettiva in Europa: verso nuovi equilibri?

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 153 / 2017

I processi di globalizzazione dei mercati hanno provocato una profonda alterazione dei meccanismi di integrazione fra legge e contrattazione collettiva. In quasi tutti i paesi europei è stata introdotta una regolazione più flessibile dei rapporti di lavoro riconoscendo alla fonte negoziale margini sempre più ampi di deroga alle previsioni legali. Nell’ultimo decennio, sotto la spinta della crisi economica e delle regole imposte dalla nuova governance macroeconomica, le istituzioni europee si sono rese artefici di un pesante e sistematico attacco ai sistemi coordinati di contrattazione collettiva, ponendo come condizione degli aiuti finanziari agli stati a rischio di default lo smantellamento dei sistemi di contrattazione centralizzati, la riduzione dei meccanismi di estensione dei contratti collettivi, il blocco della contrattazione nel settore pubblico. La tendenza al ritiro del sostegno legislativo alla contrattazione collettiva di settore o multi-employer, che aveva in passato caratterizzato i paesi europei, è però contrastata da segnali opposti in alcuni paesi, come l’introduzione del salario minimo legale in Germania, attraverso procedure di estensione dei contratti collettivi in settori fortemente frammentati e con bassi salari.

Fausta Guarriello

Crisi economica, contrattazione collettiva e ruolo della legge

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 149 / 2016

L’articolo esamina le modifiche strutturali intervenute e tuttora in corso nel sistema italiano di contrattazione collettiva sotto l’effetto della crisi economica e del dinamismo istituzionale dell’attore pubblico. L’A. prende le mosse dal carattere peculiare del modello italiano basato sulla valorizzazione dell’autonomia collettiva e sul doppio livello contrattuale, per illustrare difficoltà e tensioni cui il modello è sottoposto in ragione dell’operare congiunto della pressione competitiva dei mercati e di interventi eteronomi volti a favorire una negoziazione decentrata a carattere derogatorio rispetto agli standard legali e del contratto nazionale. La tendenza, comune a molti paesi europei, è stata in Italia temperata dai grandi accordi interconfederali sulle nuove regole in materia di rappresentanza nei luoghi di lavoro e di misurazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali, ai fini della stipula di contratti collettivi maggioritari applicabili erga omnes. La ridefinizione dei livelli contrattuali e delle rispettive competenze, soprattutto in materia salariale, potrebbe a breve completare il quadro della riforma, evitando un intervento legislativo sul salario minimo e sulla contrattazione collettiva che romperebbe con la tradizione italiana post-costituzionale di astensionismo legislativo in materia sindacale.

Lorenzo Bordogna, Roberto Pedersini

Lavoro, mercato, istituzioni.

Scritti in onore di Gian Primo Cella

Un testo dedicato da colleghi e amici a Gian Primo Cella, la cui riflessione scientifica si orienta su temi come lavoro, mercato e istituzioni.

cod. 2000.1363

Fausta Guarriello

I diritti di contrattazione collettiva in un’economia globalizzata

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 135 / 2012

Il saggio esamina la tensione esistente tra il riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva come diritto sociale fondamentale nelle fonti internazionali ed europee e gli effetti di destrutturazione dei sistemi contrattuali, ancora prevalentemente ancorati a livello nazionale, indotti dalla globalizzazione. L’assenza di effettive misure di sostegno alla contrattazione collettiva su scala sovranazionale, dove le decisioni economiche vengono prese, l’interpretazione restrittiva della Corte di giustizia, lesiva del principio di autonomia collettiva e di libertà sindacale, la subordinazione alle libertà economiche sottesa alla visione funzionalista delle istituzioni europee, rischiano di indebolire e snaturare il diritto di contrattazione collettiva anche all’interno dei sistemi nazionali, dove esso si è storicamente sviluppato.

Marianna De Luca

I comitati aziendali europei

La Direttiva 94/45 Ce: problemi di attuazione e prospettive di evoluzione delle relazioni di lavoro

cod. 538.1