The search has found 125 titles
L’articolo attinge ai vari studi gestaltici sulla supervisione, evidenziando come ciascuno di essi applichi i principi della psicoterapia della Gestalt. Tuttavia, la svolta umanistica che colloca il rapporto paziente/terapeuta nella paritarietà esistenziale non trova una chiara applicazione negli esempi di supervisione gestaltica, nel cui sfondo rimane lo scarto tra chi sa di più e chi sa di meno, come definizione epistemologica della relazione di supervisione. L’autrice propone dunque di rivedere il concetto di supervisione in psicoterapia della Gestalt come riconoscimento dell’intenzionalità terapeutica del supervisionato, all’interno del campo fenomenologico co-creato da supervisore e supervisionato. Nella pratica, il supervisore applicherà questo concetto facendo chiarezza su ciò che il supervisionato già sa sul paziente, dal punto di vista diagnostico, anamnestico, estetico e relazionale, e sostenendo le intenzionalità del terapeuta e del paziente, che formano il campo fenomenologico, o situazione di supervisione. L’autrice propone a questo punto delle linee guida per i supervisori, per concretizzare questa prospettiva nella pratica clinica.
Nuovi strumenti clinici gestaltici e coscienza politica
È possibile che i conflitti sociali e politici del nostro tempo non contaminino il setting della psicoterapia? Questo libro offre testimonianze di psicoterapeuti che lavorano in trincea o che non vogliono dimenticare che viviamo in tempi di guerra. Lo scopo è di declinare strumenti clinici adatti ai tempi di pace (in cui tutte le psicoterapie sono nate) a questi tempi di guerra, in cui il trauma è diventato collettivo e tocca tutti – pazienti e terapeuti – con emozioni di angoscia di morte, rabbia e odio verso il nemico, lutto, pena per le persone che soffrono.
cod. 1252.2.11
L’articolo presenta una serie di studi sull’intuito del terapeuta da una prospettiva fenomenologica, estetica e di campo. Sin dalla descrizione freudiana del contro-trasfert, il ruolo degli psicoterapeuti nel processo di gestione del campo emotivo relazionale è stato riconosciuto come fondamentale. Un’evoluzione contemporanea del concetto di sensibilità intersoggettiva, sviluppata all’interno dell’approccio terapeutico gestaltico, riguarda la Conoscenza Relazionale Estetica, qui definita come “la modalità attraverso cui il terapeuta utilizza i propri sensi per comprendere l’esperienza attuale del paziente attraverso l’empatia incarnata e la risonanza”. Vengono descritti tre studi su questo costrutto, che hanno sviluppato e validato una scala per descrivere l’intuito del terapeuta in questa specifica prospettiva, i cui fattori chiave sono la risonanza, la consapevolezza corporea e l’empatia. I risultati suggeriscono implicazioni significative per la formazione degli psicoterapeuti e per la supervisione, evidenziando l’importanza del lavoro sui processi corporei e della capacità relazionale estetica nel lavoro con i pazienti.
Attraversando la linea evolutiva delle pubblicazioni di Erving Polster, uno degli psicotera-peuti più stimati in campo mondiale e uno degli autori più significativi della Gestalt Therapy, emerge come nei suoi scritti abbia girato attorno ad alcuni concetti fondamentali facendone ve-nir fuori aspetti sempre nuovi, che potrebbero essere riassunti in tre: il fascino, il now-fo next e i life focus groups. La curiosità estetica, l’interesse, il fascino, verso le relazioni umane che lo ha sempre caratterizzato dà forza, in questa sua pubblicazione di cui l’articolo è la postfazione, a una prospettiva nuova, che rappresenta un passaggio epistemologico necessario in un mondo in cui una pandemia ci ha fatto capire quanto siamo biologicamente interconnessi e quanto nes-suno può salvarsi da solo: il cambiamento è generato dalla possibilità di sentire la magia dello stare insieme, dall’incanto che si crea tra le persone unite da un’esperienza comune.
L’obiettivo di questo articolo è quello di aprire una riflessione su quali competenze sono necessarie per poter stare vicino, a livello professionale, alla sofferenza umana. La condizione esistenziale e sociale delle persone oggi appare sempre più traumatica, così da richiedere mag-giori abilità cliniche ed emotive agli operatori della salute mentale, esposti ad un elevato rischio di burnout. La curatrice dell’articolo, in collaborazione con i colleghi del comitato editoriale, ha stimo-lato questa riflessione ponendo alcune domande in merito a come formare professionisti psico-terapeuti con un ground solido, con competenze specifiche che la formazione in psicoterapia deve sostenere, per poter accompagnare i pazienti attraverso la sofferenza. Si tratta di compe-tenze specifiche che differenziano questa da rispetto ad altre formazioni affini. Gli autori intervistati, tutti importanti esponenti della nostra professione inseriti in contesti significativi e strategici, hanno dato il loro contributo aiutandoci a trovare delle coordinate all’interno di questa complessità.
Individuo e campo nell'approccio gestaltico
Grazie alla teoria del sé, presentata nel libro fondante della Gestalt, Gestalt Therapy (1951), è possibile integrare sul piano teorico e clinico la prospettiva relazionale, o di campo, affermatasi negli ultimi decenni, con la classica prospettiva centrata sull’individuo. Attraverso i vari capitoli del libro, l’autore mostra come tale integrazione si possa realizzare, esponendo le caratteristiche e le implicazioni cliniche del sé, inteso nella sua modalità totale e spontanea e nelle sue principali modalità parziali.
cod. 1252.2.9
La psicoterapia della Gestalt tra clinica e società
Perché gli attacchi di panico sono oggi così diffusi? Che rapporto c’è fra questo sintomo e la società attuale? Quale novità propone la psicoterapia della Gestalt per affrontarli e risolverli? Questo libro vuole fornire una risposta a tali domande, offrendo, attraverso il contributo di diversi autori dell’Istituto di Gestalt – H.C.C., una lettura originale del contesto culturale e clinico dal quale emerge questo disturbo e proponendo prospettive inedite in termini teorici e d’intervento terapeutico
cod. 1252.8
La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna
Attraverso il racconto di alcuni casi clinici, l’autrice conduce il lettore in un percorso di comprensione dell’approccio gestaltico, focalizzato sul desiderio di contatto che anima il disagio relazionale, sul processo che ne rivela la “musica”. Il terapeuta sta nel qui-e-ora, ma sostiene il now-for-next, l’energia di contatto che, in ogni sofferenza, chiede di svilupparsi con spontaneità: nella coppia, nella famiglia e nei gruppi.
cod. 1252.2
L’articolo propone uno studio pilota volto a descrivere come, attraverso un intervento di tipo gestaltico (10 incontri di gruppo online), si possa sostenere il benessere relazionale degli adolescenti in un’epoca contraddistinta dal distanziamento sociale a causa del Covid-19. Due gruppi (64 partecipanti), divisi a loro volta in gruppo di controllo e gruppo sperimentale, sono stati sottoposti ad una valutazione pre e post-intervento al fine di misurare empatia, risonanza, consapevolezza corporea, ansia e depressione. Dal confronto fra i gruppi di controllo e i grup-pi sperimentali è emerso un decremento di ansia e depressione ed un incremento di empatia, risonanza e consapevolezza corporea nel gruppo partecipante agli incontri online, a conferma dell’efficacia dell’intervento eseguito.
L’attivazione corporea ed emotiva di fronte al dolore è stata collegata al desiderio di aiutare l’altro. Basandosi su precedenti ricerche di neuroestetica, e sul concetto di Conoscenza Relazionale Estetica nel quadro della terapia della Gestalt, la ricerca ha indagato le reazioni di 29 individui di fronte a immagini di dolore e sentimenti neutri, in rappresentazioni artistiche e in foto di attori. Gli individui sono stati testati con SCL-90-R, MAIA e IRI. I risultati confermano l’ipotesi che il desiderio di aiutare è connesso con l’attivazione corporea-emozionale, con la capacità di sentire il proprio corpo e tuttavia tenere l’emozione dell’altro. L’attivazione corporeo-emotiva è stata mostrata solo nella rappresentazione artistica del dolore. Una possibile spiegazione è che il "movimento" che attiva una persona di fronte al dolore è meglio espresso nelle immagini artistiche.
La psicoterapia della Gestalt attraverso il gioco
Questo libro racconta la Gestalt Play Therapy, l’approccio di Violet Oaklander alla psicoterapia con bambini e adolescenti e al training formativo per adulti, approccio che per anni ha proposto a Santa Barbara, in California. Un testo – già tradotto in coreano, tedesco, spagnolo e rumeno – rivolto a chiunque sia interessato al lavoro evolutivo in contesti educativi, terapeutici o di sostegno.
cod. 1252.2.8
La psicoterapia della Gestalt nei campi clinici delle relazioni umane
A distanza di settant’anni dalla fondazione della psicoterapia della Gestalt, questo libro risponde agli interrogativi clinici innescati dalla pandemia, proponendo il paradigma della “situazione”. Il testo getta uno sguardo di campo sulle situazioni cliniche in cui lo psicoterapeuta è chiamato a intervenire e propone strumenti fenomenologici ed estetici che considerano l’esperienza di tutti i soggetti coinvolti, incluso il terapeuta.
cod. 1252.2.7
L'opera di uno psicoanalista eretico che vide in anticipo i limiti fondamentali dell'opera di Freud
cod. 1252.3
Espressionismo, psicoanalisi, ebraismo
Un illuminante lavoro sulla biografia di Fritz Perls, uno dei capostipiti della terapia della Gestalt. “La lettura di tutto il libro è straordinariamente avvincente, ed è un bell’esempio per una storia della psicoterapia che non perde mai di vista le circostanze sociali” (Tom Levold, Systemagazin.de).
cod. 1252.1