LIBRI DI MARIO BERTINI

La ricerca ha estratto dal catalogo 38 titoli

Mario Bertini

Editoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2023

Paride Braibanti, Maria Pia Gagliardi, Michela Di Trani, Mario Bertini

Psicologia per la scuola: un orizzonte di salute

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2023

Gli autori replicano ai contributi sull’articolo bersaglio "Promozione della salute a scuola: il dibattito sulle competenze ‘cognitive e non cognitive’ e i compiti della psicologia della salute", raccogliendo indicazioni e suggerimenti sul piano teorico e applicativo che potranno essere preziosi anche ai fini di una necessaria qualificazione della figura dello psicologo scolastico.

Paride Braibanti, Maria Pia Gagliardi, Michela Di Trani, Mario Bertini

Promozione della salute a scuola: il dibattito sulle competenze "cognitive e non cognitive" e i compiti della psicologia della salute

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2022

Da tempo nella Scuola italiana si avverte l’esigenza di ampliare l’offerta formativa, oltre le tradizionali discipline scolastiche, ai temi e alle competenze per la salute e lo sviluppo personale e sociale. Muove in questa direzione l’introduzione dell’Educazione alla salute anche nella scuola italiana, già negli anni 1990, attivata parallelamente alle raccomandazioni dell’OMS contenute nelle cornici internazionali delle Life Skills e della Health Promoting Schools. Non sempre, tuttavia, questo sforzo è stato contrassegnato da chiarezza, coerenza e sistematicità capaci di tradursi in effettive e radicate innovazioni nelle prassi scolastiche, soprattutto quando i "progetti" si sono presentati come proposte "aggiuntive" e "dall’alto" e non hanno cercato di integrarsi con la varietà delle culture e delle risorse delle scuole, dei territori e delle comunità. Non sembra fare eccezione la recente proposta di legge che intende introdurre le cosiddette non cognitive skills nella scuola che non appare in grado di sostenere lo sforzo di integrare le competenze scolastiche di apprendimento con quelle "competenze chiave e di cittadinanza" in cui le stesse non cognitive skills sono inscritte in modo inseparabile. Sembra invece necessario prestare finalmente attenzione alla necessità di costruire una rete consulenziale per la scuola e i suoi agenti di cambiamento (alunni, insegnanti, organizzazione scolastica, famiglie, comunità e territorio) che sostenga e alimenti le autonomie scolastiche e le aiuti a intercettare bisogni, risorse e soggettività presenti nella comunità e nel territorio.

Mario Bertini, Claudio Bosio, Giovanna Petrillo, Pio Ricci Bitti, Pier Luigi Garotti, StefanoTaddei

In memoria di

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2021

Mario Bertini

Editoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2021

Mario Bertini

Editoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2018

Luigi Solano

Dal Sintomo alla Persona

Medico e Psicologo insieme per l'assistenza di base

Il volume riporta i risultati di un’iniziativa giunta ormai a una fase pienamente matura: l’inserimento dello psicologo nello studio del medico di medicina generale, in compresenza con il medico. L’istituzione della figura dello psicologo di base ha dimostrato la sua utilità concreta anche sul piano di una riduzione della spesa sanitaria.

cod. 1240.368

Mario Bertini, Maria Francesca Freda, Mario Fulcheri, Danilo Carrozzino, Enrico Molinari, Enrico Solano

Commenti all’articolo "Pratiche di salute, pratiche di psicologia: per una professionalizzazione della Psicologia della Salute in Italia"

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2014

Un’efficace educazione familiare implica che i genitori crescano i propri figli attraverso atteggiamenti e comportamenti legati sia all’aspetto affettivo (calore, supporto, ecc.) che a quello eticonormativo (rispetto delle regole, legittimazione, ecc.). La letteratura tuttavia sottolinea lo squilibrio attualmente presente tra aspetti affettivi ed etici, in cui i secondi sono sottostimati (Pietropolli Charmet, 2012; Scabini e Cigoli, 2000). Il presente lavoro intende indagare: a) se polo etico-normativo e polo affettivo percepiti dagli adolescenti possano incidere sul loro sviluppo e b) analizzare la relazione tra tipologie di relazione genitori-figli e gli indicatori di benessere e disagio. A 279 adolescenti del Nord Italia (Range 15-19 anni, 46.9% maschi) è stato somministrato un questionario self-report contenente scale volte a rilevare il polo etico-normativo e quello affettivo e alcune variabili di disagio e benessere quali depressione, autostima, ottimismo, soddisfazione di vita, irritabilità. Sono state create quattro tipologie di relazioni genitori-figli in base alle combinazioni tra le percezioni degli adolescenti in merito al polo etico-normativo e affettivo (alto in entrambi, basso in entrambi, alto etico-normativo e basso affettivo e viceversa). L’ANOVA e i post-hoc mostrano come tutte le variabili indicatori di benessere (autostima, ottimismo, soddisfazione di vita) siano maggiormente presenti nelle tipologie in cui gli adolescenti percepiscono alti livelli di entrambe le dimensioni, mentre quelle relative al malessere (irritabilità e depressione) sono meno presenti. Al contrario, famiglie nelle quali gli adolescenti percepiscono bassi livelli sia affettivi che etici sono quelle in cui gli adolescenti mostrano maggiori difficoltà: essi possiedono più bassi livelli di autostima, ottimismo, soddisfazione di vita e segnalano maggiori problemi di depressione ed irritabilità. Le famiglie nelle quali gli adolescenti percepiscono che è data importanza a solo una delle due dimensioni producono effetti che si collocano in una via intermedia rispetto alle prime due.

Mario Bertini, Giovanna Petrillo, Pio Enrico Ricci, Saulo Sirigatti

Editoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2014

Mario Bertini

Editoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2011

Donatella Cavanna, Alessandro Salvini

Per una psicologia dell'agire umano.

Scritti in onore di Erminio Gius

Il volume traccia una linea di lettura di fenomeni e problemi socialmente rilevanti, considerati nel loro rapporto con il soggettivo, ma visti anche in stretta relazione con la dimensione storica e sociale. La consapevolezza che nessuna disciplina, per quanto evoluta, può vantare un sapere prevalente ed esaustivo, né imporre le proprie teorie e metodi come unici ed esclusivi, ripropone le attese del grande umanesimo moderno, insieme agli insegnamenti della migliore filosofia mitteleuropea.

cod. 1243.56

Mario Bertini, Giovanna Petrillo, Bitti Pio Enrico Ricci, Saulo Sirigatti

Editoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2010

Paride Braibanti, Anna Zunino

Lo sguardo di Igea.

Soggetti, contesti e azioni di psicologia della salute. Vol. I

cod. 1240.246.1

From the disease model to the health model: difficulty of the shift and the insufficiency of words - On the broader level of bio-psycho-social disciplines, for some years now there has been an important change in paradigm which, for convenience, we may call a shift from the "illness model" to the "health model". Everything starts with the famous WHO definition: from health as the "absence of disease" to health as a "state of bio-psychosocial well-being". For too long now have people dwelt on appreciating the even important recognition of the systemic bio-psycho-social model, overlooking the real novelty: that of considering health as a "state" and no longer as a mere "absence". As the title suggests, this paper calls for a dual reflection: on the one hand, the difficulty and sluggishness that the new model, focusing on health, faces in order to overcome the force of inertia of the old model, which focuses on disease; on the other, a reflection on the influence that language has had and continue to have in this process. As regards the first aspect, the difficulties inherent in the change of paradigm will be examined both at a theoretical and practical level. With regard to the second aspect, it must be noted how research and application in the biomedical field and then later also in the bio-psycho-social field has used a kind of language strongly focusing on disease and on its removal. To this linguistic influence must be added the insufficiency, or indeed absence, of words currently available to support the development of the new model. For example, while there is a specific word to codify the many spheres of illness, and namely "illnesses", in the linguistic scenario of health, although we continue to work on its positive dimensions, there is still no plural form. If we consider that the disease model has been around for about three hundred years, the current challenge prompts an awareness of the difficulties to be overcome, and also gives us an insight into the fascinating road ahead. Key words: well-being state, theory and application, language.

Mario Bertini

Psicologia della salute e psicoterapia

INTERAZIONI

Fascicolo: 2 / 2007

As an introduction to the critical subject of psychotherapy, the author briefly presents the features of the currently unfolding paradigmatic change in the field of human health. The new definition of health as a state of physical, psychological and social wellbeing invites us to fill a great void of knowledge in the domain of health, which is now identified as a positive state and no longer as the absence of disease. Although fascinating, the aim to move from the disease model to the complementary (and not alternative) health model is fraught with difficulties. While in the disease domain a broad variety of mental disorders have been investigated and classified, there is a great lack of knowledge concerning the positive dimensions of health. At variance with the disease model, the author underscores that there is no plural form of the word health in our vocabulary. After a brief description of the recent literature, the present article focuses on the intrinsic and specific connection between theory and application. Working in the area of positive health entails a process of promoting human strengths, which is quite different from that involved in fighting illness. It is, therefore, crucial for psychologists to reflect on the topic of psychotherapy and on its use in fostering health. This topic is even more exciting and complex when we pass from a continuum that goes from disease to health to a bi-dimensional view in which disease and health, rather than being viewed as static and separate dimensions, are involved in a dynamic process of interdependence.