“Se vediamo qualcuno che evita di fare domande a un muratore o a un idraulico mentre sta lavorando nella sua casa, pensiamo che questa persona sia assolutamente ridicola. Ma anche l’individuo più deciso si trasforma in un timido bambinone ogni volta che deve chiedere un semplice chiarimento su un procedimento, proposto dal suo dottore, che potrebbe costargli la vita” (L. Mc Taggart.).

Questo volume è destinato a tutti coloro che intendono fare delle domande e dare delle risposte al proprio medico e a tutti quei medici che intendono dare delle risposte e fare delle domande al proprio paziente.

Il libro si propone di individuare alcune riflessioni sull’argomento del consenso informato, tema centrale della bioetica, nel tentativo di superare alcuni rigidi contrasti - fra sapere medico e sapere laico, fra dottrina e morale - e alcune vuote e diffuse interpretazioni che hanno soffocato le formidabili possibilità di una “dottrina” a tutt’oggi ancora sostanzialmente estranea alla realtà della relazione medico-paziente. Gli aspetti giuridici del consenso informato sono qui volutamente trascurati, proprio al fine di riportarne il concetto nell’alveo originario del rapporto medico-paziente e di restituirne il significato, squisitamente etico.

L’Autore, dopo aver ricostruito un utile quadro storico generale del dibattito sulla “questione” del consenso informato attraverso i numerosi interventi che si sono succeduti nella letteratura medica dagli anni ’50 ai nostri giorni, esplora ed affronta alcune delle numerose criticità concettuali sviluppatesi sul tema. Tra queste: la contrapposizione tra i due principi etici del paternalismo medico e dell’autonomia del paziente (in realtà si tratta di un conflitto di potere, data l’inevitabile asimmetria di conoscenze che separa il medico dal paziente: superarlo significa ripensare radicalmente il dialogo tra i due); i non facili temi dell’informazione e della comunicazione tra medico e paziente (sono i motivi per cui è nato il consenso informato: l’informazione, la comunicazione e la relazione sono contenute una nell’altra, ma informare o non informare?); gli ostacoli che si oppongono alla realizzazione della causa del consenso informato, o meglio della necessità che medico e paziente giungano ad una conversazione continua e significativa.

Il libro, muovendo dal mondo del malato e dalla fenomenologia della malattia, indica un possibile sviluppo positivo dell’applicazione del consenso informato, una direzione verso la quale riflettere, un progetto di nuova etica medica.

Giovanni Giacomo Pasinelli lavora come informatore scientifico del farmaco per la Pfizer dal 1990. Laureato in Filosofia della scienza, si è occupato di argomenti di storia ed etica della medicina.