L'occhio che uccide

Paolo Cattorini

L'occhio che uccide

Criminologi al cinema

Printed Edition

17.00

Pages: 112

ISBN: 9788846477156

Edition: 1a edizione 2006

Publisher code: 1405.1.3

Availability: Nulla

La criminologia ha frequentemente a che fare con questioni etiche. Qual è l’origine vera del delitto? Quale costume sociale e quali scelte collettive lo hanno alimentato? Come si può dimostrare la responsabilità del criminale e in che termini la si può misurare? La descrizione di una struttura di personalità o la diagnosi di disturbo mentale possono prescindere dal considerare le visioni del mondo e le scelte di libertà operate dalla persona malata?
Questo libro intende analizzare tali dilemmi morali, commentando più di venti film, che hanno per protagonisti detectives, investigatori, psichiatri, delinquenti comuni, serial killer. Il cinema di qualità consente di verificare la pertinenza delle teorie criminologiche e delle tecniche investigative utilizzate, ricostruisce in modo coinvolgente l’atmosfera emotiva da cui il delitto è sorto e in cui l’esperto si è dovuto calare, delinea la storia affettiva entro la quale il gesto violento ha preso forma, significando una disperata conferma del destino o un tentativo di liberazione dal male.
L’autore propone un itinerario letterario per la formazione in queste discipline, dato che la criminologia, come scienza e come pratica, ha ricche componenti narrative: la dottrina sul delitto dipende da visioni dell’uomo; le fonti e i materiali – cui il perito attinge in sede giudiziaria – sono in certa misura dei racconti; le ipotesi interpretative sono trame sperimentali. Ma v’è di più: il mandato sociale del criminologo lo impegna in un difficile ruolo. Egli studia il crimine da una certa distanza, ma non può non avvertire l’impatto emotivo delle storie di cui si occupa e nelle quali professionalmente si identifica, per poterne elaborare una congettura esplicativa. Dunque egli è nel contempo spettatore, personaggio ed autore. E le narrazioni, che egli vive o immagina, parlano anche di lui, dei suoi ideali, presupposti, valori e conflitti.

Paolo Cattorini,
professore ordinario di Bioetica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Varese dell’Università degli Studi dell’Insubria, è stato docente in Master, Seminari e Corsi di Perfezionamento in Criminologia presso l’Università dell’Insubria, l’Università degli Studi di Milano e l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza (Va). È autore di Bioetica e cinema. Racconti di malattia e dilemmi morali (FrancoAngeli, 2006).



La colpa, il crimine e il cinema. Un’introduzione etica
M, il mostro di Düsseldorf, di Fritz Lang, 1931
La fiamma del peccato, di Billy Wilder, 1944
La scala a chiocciola, di Robert Siodmak, 1946
Il ladro, di Alfred Hitchcock, 1956
L’occhio che uccide, di Michael Powell, 1960
Il cadavere scomparso, di Mario Landi, 1968
Arancia meccanica, di Stanley Kubrick, 1971
Il braccio violento della legge, di William Friedkin, 1971
Chinatown, di Roman Polanski, 1974
Marlowe, il poliziotto privato, di Dick Richards, 1975
Coma profondo, di Michael Crichton, 1978
Intervallo. Di che cosa parla il cinema
Blade Runner, di Ridley Scott, 1982
Manhunter – Frammenti di un omicidio, di Michael Mann, 1986
Henry: pioggia di sangue, di John McNaughton, 1990
Il mistero Von Bulow, di Barbet Schroeder, 1991
Il silenzio degli innocenti, di Jonathan Demme, 1991
Occhi nelle tenebre, di Michael Apted, 1994
Seven, di David Fincher, 1995
Il buio nella mente, di Claude Chabrol, 1995
Mezzanotte nel giardino del bene e del male, di Clint Eastwood, 1997
La vera storia di Jack lo Squartatore – From Hell, di Allen e Albert Hughes, 2001
L’esperimento – Cercasi cavie umane, di Oliver Hirschbiegel, 2001
Evilenko, di David Grieco, 2004
Per concludere. Il crimine che non c’era
Da L’uomo che non c’era, di Joel e Ethan Coen, 2001
Alfredo Verde, Postfazione. Il male sullo schermo, il male dentro di noi
Bibliografia
Altri film citati.

Contributors: Alfredo Verde

Serie: Scienze umane e sanità

Subjects: Cinema - Criminology

Level: Scholarly Research

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