La ricerca, svolta da una équipe di studiosi di varia estrazione disciplinare, ha raccolto le tracce delle vicende originarie dei popoli d'Europa, conservate e talvolta nascoste nelle fiabe che mostrano tratti specifici delle società del passato, di grande interesse per l'analisi e l'interpretazione della storia.
Perché la fiaba, malgrado d'abitudine sia atemporale, molte volte al contrario contiene riferimenti a episodi e momenti specifici che possono mescolarsi del tutto o in parte all'inventiva del narratore, mantenendo attinenze riferibili a eventi realmente accaduti, conservati nella memoria, trasfigurati dall'immaginazione e raccontati anche attraverso il linguaggio simbolico. In maniera forse inaspettata consegna dati apprezzabili e tiene vivo il segno della Storia costituendo per i ricercatori un terreno fertile che sovente offre buoni frutti.
Oltre alle singole storie emergono così le vicende di intere aree culturali in cui si mescolano insieme realtà e finzione, eroi veri e personaggi fantastici che trovano ampio spazio nelle tante versioni del racconto popolare creando un ricco patrimonio culturale al quale attingere per scorgere le linee dell'ideologia politica, economica, sociale di ciascuna epoca. Allora miti e fiabe finiscono con l'appartenere a tutti entrando in un sapere "universale" - popolare ed elitario insieme - che crea una continua osmosi tra cultura "alta" e cultura dei ceti subalterni e spesso rinviano alle comuni radici ancestrali che contengono i segni fondanti delle loro identità.
La dimensione diacronica della storia di lunga durata "scopre" nuovi codici via via che intervengono cambiamenti economici, politici, sociali a raccontare l'articolata trasmissione del sapere, i modelli culturali e ideologici, i messaggi etici e didattici nella lunga transizione dal medioevo all'età moderna. Nelle trame delle fiabe, in maniera più o meno inattesa, grazie a riferimenti espliciti o al ricorso alla satira e alla metafora, lo storico può trovare tante e tante indicazioni stimolanti, nel racconto di eventi del passato, nelle imprese di eroi popolari, nella descrizione di ambienti dal clima estremo, nelle molte realtà d'Europa come nei luoghi lontani ed esotici con cui il Vecchio Continente entra in contatto.
È davvero una buona messe quella che le fiabe promettono anche per gli storici!

Giovanna Motta è professore di Storia Moderna e coordinatore del Dottorato in Storia d'Europa presso la Sapienza Università di Roma. In numerose opere si è occupata dei processi di trasformazione delle società in età moderna con particolare riferimento all'area mediterranea. Con l'editore Passigli di Firenze ha pubblicato due romanzi storici, Il mercante di panni (2009) e Baroni in camicia rossa (2011).