Perché il terzo settore è così importante da meritare l'attenzione e il lavoro di ricerca che i tanti convegni e le tante pubblicazioni degli ultimi anni confermano? Le risposte a questa domanda possono essere molte e molto diverse e in qualche misura sono contenute nei saggi che questo volume propone. Alcuni sottolineano gli aspetti quantitativi, cioè il numero di organizzazioni e la quantità di persone, ormai rilevanti anche in Italia; altri gli aspetti economici, cioè il fatto che l'incidenza del terzo settore sul Pil sta aumentando e che la sua crescita può diventare un fattore determinante per irrobustire il circolo virtuoso dello sviluppo ed aumentare l'occupazione, altri ancora il fatto che costituisce una innovazione nelle relazioni che hanno caratterizzato nei decenni passati la relazione fra sistema politico e società civile nel senso di una crescita dell'autonomia e della capacità di autogestione della stessa.

Il giudizio sostanzialmente positivo che accompagna la crescita del terzo settore apre il problema della sua promozione che implica necessariamente anche la sua regolazione da parte del sistema politico. È su questo tema delicato e centrale che verte il dibattito che trova un significativo approfondimento nei saggi che costituiscono la parte I del volume. I lettori potranno trovare nelle parti successive, attraverso studi di caso e analisi a dimensione regionale o nazionale, informazioni approfondite sulle dimensioni, le caratteristiche operative e strutturali, l'evoluzione organizzativa e strategica di alcuni dei tipi di organizzazioni che articolano in modo più significativo il terzo settore. Mi riferisco alle cooperative sociali, alle associazioni di mutuo aiuto e di self-help, alle organizzazioni non governative, cioè alle associazioni che si interessano dello sviluppo dei paesi del terzo e del quarto mondo, alle associazioni di tutela dei cittadini, in particolare dei malati, cui viene assegnato un nuovo ruolo nel disegno del riformato Servizio sanitario nazionale, alle associazioni di volontariato di cui si puntualizzano le trasformazioni conseguenti alla istituzione dei registri regionali (legge 266/1991) e alla scelta di esservi iscritti.

I saggi dell'ultima parte offrono l'opportunità di approfondire le conoscenze disponibili sulle motivazioni per cui le persone decidono di impegnarsi come volontari nelle organizzazioni di terzo settore e sulla cultura che queste persone elaborano anche attraverso la partecipazione e l'impegno nelle associazioni.