Come è difficile spendere

Maria Letizia Pruna, Marco Zurru

A cura di: Gianfranco Bottazzi

Come è difficile spendere

L'esperienza dei Fondi Strutturali Europei in Sardegna

Printed Edition

20.00

Pages: 208

ISBN: 9788846428783

Edition: 1a edizione 2001

Publisher code: 1530.56

Availability: Discreta

L'Italia, e le regioni del Mezzogiorno in modo particolare, riescono a spendere solo una quantità molto ridotta (circa la metà) delle risorse che vengono messe a disposizione, sotto varie forme, dall'Unione Europea.

La causa di tutto ciò viene frequentemente indicata nelle disfunzioni e nelle inefficienze della macchina burocratica italiana, di quella della pubblica amministrazione centrale, ma anche di quella delle Regioni, meridionali in primo luogo.

Ma, a un esame appena più approfondito, le difficoltà nello spendere, così come la maniera piuttosto approssimata e scoordinata di spendere, appaiono conseguenza di un quadro più complesso di fattori che hanno un'unica cornice. Che è quella di una "cultura", di una abitudine, secondo la quale le risorse vengono, e debbono comunque venire, dall'alto, da fuori. Ciò determina una sostanziale "irresponsabilità" un po' di tutti gli attori e le parti in gioco: del sistema politico - che deve rendere conto solo ai gruppi di interesse ( clientes ) che riesce a soddisfare, senza riguardo alla validità delle scelte strategiche di intervento; dell'amministrazione regionale - che di quel sistema è in grande misura il prodotto e che comunque è "responsabile" solo per quanto riguarda il rispetto delle procedure formali, non per il raggiungimento degli obiettivi comunque definiti; della "società civile" o del tessuto economico e sociale, anch'essi "irresponsabili" nel senso che hanno imparato ad attendere sempre e comunque dall'alto e da fuori qualcosa o qualcuno che alla fine distribuisca risorse.

Gianfranco Bottazzi insegna Sociologia economica presso la facoltà di Scienze politiche di Cagliari, della quale è Preside. Si occupa da anni di sviluppo e sottosviluppo in riferimento alle diverse scale territoriali, con un'attenzione recente alla dimensione regionale e locale. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Emploi et développement en Europe du Sud (1997).

Maria Letizia Pruna , sociologa, svolge attività di ricerca sul mercato del lavoro e sulle politiche per l'occupazione. Ha lavorato nel Settore Studi e Ricerche e coordinato l'area Animazione Economica dell'Agenzia Regionale del Lavoro della Sardegna. Collabora con il Dipartimento di Ricerche economiche e sociali dell'Università di Cagliari.

Marco Zurru , assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ricerche economiche e sociali dell'Università di Cagliari, si occupa attualmente di problematiche legate all'economia sommersa. Tra le sue pubblicazioni, L'eroina in Sardegna. L'offerta e la domanda (1997) e Fenomeni di povertà. Processi, stati, spazi, politiche (a cura di, 1998).


Gianfranco Bottazzi , Introduzione
Maria Letizia Pruna , L'esperienza di programmazione della Regione Sardegna nell'ambito del Quadro Comunitario di Sostegno 1989-1993
(Strutture e risorse del Quadro Comunitario di Sostegno 1989-93; Il processo programmatorio; La pianificazione; L'individuazione dei problemi; La definizione degli obiettivi; Problemi, obiettivi e strumenti a confronto: alcuni esempi; Gli interventi: definizione e attuazione; Il Programma Integrato Mediterraneo; Il Programma Nazionale di Interesse Comunitario; Il Programma Operativo Plurifondo; Lo stato di attuazione complessivo del Qcs)
Marco Zurru , Gli ostacoli alla spesa dei fondi comunitari: burocrazia e imprese in Sardegna
(L'intervento comunitario; I Fondi Strutturali: un quadro generale; Alcuni risultati della politica di coesione; Le generali difficoltà in un'ottica comparativa; L'Unione Europea e i retaggi storici della pubblica amministrazione italiana; Logica e modalità organizzative dell'intervento comunitario; I caratteri della Pubblica Amministrazione italiana: qualche richiamo; La situazione organizzativa della Regione Autonoma della Sardegna; La burocrazia regionale in azione: linee verticali e orizzontali, incontri, "scontri", adattamenti, ritardi e inefficacia; La burocrazia in azione; La differente architettura organizzativa; La portata innovativa delle misure comunitarie; La carente autonomia progettuale della burocrazia Regionale; L'assenza della valutazione e la difficoltà di individuazione delle risorse finanziarie; La selezione delle proposte; La debolezza del partenariato; Il lungo percorso dell'azione strutturale: un tentativo di valutazione; I presupposti e alcune note metodologiche; Burocrazia e imprese in azione: alcuni risultati; Le attività: itinerari turistici dell'iglesiente; Alcune conclusioni: le generali anomalie e le peculiarità del caso sardo; Le peculiarità del caso sardo: note in merito alla costruzione della "debolezza addestrata").

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