La presenza di una elevata concentrazione di locali notturni in un’area territoriale rappresenta un fattore di rischio sia in termini di ricadute sulla salute dei frequentatori notturni stessi, sia in termini di qualità della vita degli abitanti di queste aree. La letteratura che ha studiato i quartieri ad alta concentrazione di locali notturni, i nightlife districts, si è occupata in modo limitato di descrivere il vissuto dei residenti e di promuovere il coinvolgimento degli attori del territorio. Il presente contributo descrive la componente principale, costituita dall’insieme delle interviste a stakeholder locali e abitanti, e da incontri di restituzione dei risultati, di una ricerca-intervento in un nightlife district nella città di Milano in cui si è sperimentato un modello partecipato di valutazione dei bisogni e delle risorse del territorio. I risultati indicano che la problematica percepita dai residenti come più rilevante per la qualità della vita è quella relativa al degrado e all’insieme dei cosiddetti segni di inciviltà (sporcizia, urina, vandalismo, cocci di vetro) legati alla presenza di grandi quantità di persone la notte. Il rumore notturno, molto sentito in aree circoscritte, appare più tollerabile in quanto, a differenza dei primi, non impatta anche sulla vita diurna dei residenti. La ricerca-intervento presentata rappresenta una fase preliminare alla pianificazione partecipata di interventi di promozione della salute e della qualità della vita di abitanti e giovani frequentatori in quanto, oltre ad avere identificato gli attori sociali rilevanti del territorio, li ha anche attivati verso una maggiore appropriazione del tema.