Journal title ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Author/s Silvia Del Prete, Stefano Federico
Publishing Year 2006 Issue 2006/2
Language Italian Pages 37 P. 335-371 File size 167 KB
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Nell’ultimo quinquennio sono sorte alcune iniziative che agglomerano a livello regionale aziende che fanno uso di tecnologie avanzate nel processo produttivo. Tra queste vi è la costituzione del c.d. Dixet nel Ponente genovese e di un Distretto tecnologico dei sistemi intelligenti integrati nell’area metropolitana di Genova. Inoltre, nel 2004, Genova è stata scelta come sede per la costituzione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), destinato a svolgere funzioni di agenzia nazionale per la ricerca e i progetti di innovazione. Alla luce dell’importanza crescente del fenomeno a livello locale, lo studio si propone di fornire un quadro coerente e sistematico dei settori ad alta tecnologia in regione, mettendo in luce la struttura produttiva, l’evoluzione delle attività delle imprese nonché le peculiarità dal lato del finanziamento. Utilizzando una pluralità di fonti statistiche, tra cui i bilanci delle imprese, i dati Istat e Eurostat e le statistiche creditizie, il lavoro si articola in due parti: una prima sezione descrive le caratteristiche e la dimensione del settore high tech nel contesto dell’economia regionale; una seconda sezione è volta, invece, a evidenziare se la particolare natura degli investimenti e delle attività di R&S si riflettono in diverse modalità di finanziamento, rispetto a quanto emerge nei comparti più maturi. I principali risultati del lavoro possono essere riassunti nel seguente modo. In Liguria la quota di addetti nei settori ad alta tecnologia sul totale del settore produttivo è allineata alla media nazionale; solo per la provincia di Genova si riscontra una specializzazione, anche se non molto marcata, nell’alta tecnologia, a conferma, secondo quanto suggerito in letteratura, della propensione delle attività high tech ad agglomerarsi sul territorio. Dalla metà degli anni novanta l’andamento dei settori ad alta tecnologia è stato più favorevole rispetto a quello degli altri settori, come è evidenziato sia dall’aumento del numero di occupati sia dai migliori risultati economici delle imprese, con l’eccezione di singoli casi aziendali. Indicazioni meno confortanti arrivano invece dalla propensione a esportare dell’industria ad alta tecnologia, inferiore a quella già contenuta degli altri settori, e dai brevetti depositati all’European Patent Office, che, in rapporto alla popolazione, si mantengono su livelli più bassi di numerose regioni italiane. Con riferimento agli aspetti finanziari, le imprese liguri dell’alta tecnologia sono generalmente contraddistinte da un livello di indebitamento più contenuto rispetto a quelle appartenenti agli altri settori produttivi in regione, sia considerando dati medi sul periodo analizzato sia esaminando la dinamica sull’intero intervallo temporale per gruppi di imprese. Tale evidenza è coerente con l’ipotesi della minore tangibilità dei loro attivi e, di conseguenza, delle minori garanzie disponibili a tutela delle ragioni dei finanziatori. Le aziende innovative sono mediamente più rischiose, ma anche più profittevoli, e spesso fronteggiano un costo del debito più elevato, visto l’operare di maggiori asimmetrie informative tra proprietà e finanziatori, perché più giovani e più difficoltose da valutare. Per le imprese di minori dimensioni sono rilevanti anche i finanziamenti all’interno del gruppo di riferimento, nell’ambito dei cosiddetti mercati interni dei capitali. Dal complesso delle evidenze descrittive tratteggiate nel lavoro non sembrerebbero quindi emergere indizi di un maggiore razionamento del credito nei confronti delle aziende high tech rispetto alle altre.
Silvia Del Prete, Stefano Federico, L'alta tecnologia in Liguria: aspetti strutturali e finanziari in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 2/2006, pp 335-371, DOI: