Journal title ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Author/s Enrico Zanelli
Publishing Year 2007 Issue 2007/1
Language Italian Pages 17 P. 49-65 File size 54 KB
DOI
DOI is like a bar code for intellectual property: to have more infomation
click here
Below, you can see the article first page
If you want to buy this article in PDF format, you can do it, following the instructions to buy download credits
FrancoAngeli is member of Publishers International Linking Association, Inc (PILA), a not-for-profit association which run the CrossRef service enabling links to and from online scholarly content.
Si parla da un secolo e mezzo, sia nel linguaggio comune che nelle sedi scientifiche, di servizi pubblici senza che nessuno possa dire di conoscere esattamente il significato dell’espressione e quindi l’estensione della sua applicazione. Anzitutto si potrebbe, per la verità, rilevare che, forse, proprio nel linguaggio comune esiste un significato abbastanza ricevuto di ciò che si intende (la gente intende) per servizi pubblici: nel senso che a ciascuno verrebbe fatto di snocciolare un elenco comprendente, naturalmente, acqua, gas, elettricità (le cosiddette public utilities) e ancora la telefonia, la raccolta dei rifiuti, il trasporto urbano e per ferrovia, e ancora il trasporto aereo o i traghetti o magari la televisione (di Stato). Ma un elenco, per di più opinabile (incompleto o sovrabbondante), non equivale comunque a una definizione e d’altronde se riferito ad una qualsiasi possibile definizione può variare nel tempo e con le circostanze. Vi è infine una comprensibile tendenza a considerare pressoché equivalenti le espressioni servizi pubblici e servizi pubblici essenziali. Sembra corretto muovere da una tripartizione che ormai è, o dovrebbe essere, di tutta evidenza empirica. Si tratterebbe, nell’ottica originaria, di tre articolazioni riscontrabili solo nel sistema economico liberale, corrispondenti: a) alle attività sociali prive di rilevanza commerciale, b) alle attività economiche in situazione di fallimento del mercato, c) alle attività economiche in regime di concorrenza. Fissiamo come più accurata la seguente tripartizione: a) servizi sociali; b) servizi di inclusione sociale; c) servizi in regime di mercato. Questo punto di partenza può apparire poco dissimile dall’altro almeno sostanzialmente, ma è più solido anche come strumento su cui verificare l’evoluzione della realtà economica passata e futura.
Enrico Zanelli, Ancora su teoria e storia dei servizi pubblici in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 1/2007, pp 49-65, DOI: