Analisi costi benefici dello screening per il cancro colorettale in Italia

A cura di: Vittorio Ghetti

Analisi costi benefici dello screening per il cancro colorettale in Italia

Edizione a stampa

21,50

Pagine: 120

ISBN: 9788820425081

Edizione: 1a edizione 1988

Codice editore: 535.11

Disponibilità: Discreta

In tema di screening oncologici il dibattito è apertissimo nella comunità scientifica: da una parte i loro sostenitori asseriscono che, in mancanza di solide misure di prevenzione primaria, il miglior approccio alla malattia neoplastica consista nello screening e nella diagnosi precoce. Ad essi si oppongono quanti, basandosi sulla mancanza di prove «statisticamente significative», sostengono che i costi degli screening sono troppo elevati in rapporto ai benefici che da queste misure di prevenzione secondaria possono derivare.

Il confronto di opinioni è più serrato proprio sugli screening per il cancro colorettale, che è in effetti di costi elevati e non molto confortevole per i soggetti che vi si sottopongono. D'altra parte, l'incidenza del cancro del colon retto è in aumento nel nostro paese, anche se la mortalità individuale è Influenzata in senso positivo dalla precocità della diagnosi.

Innumerevoli sono stati i tentativi di sopportare scientificamente i punti di vista dei due schieramenti: questo libro descrive un approccio al problema, finora mai esplorato, consistente nella messa a punto di un modello matematico, ovviamente computerizzato, che simula l'effettuazione di una campagna di screening per i tumori colorettali in una popolazione generale.

Gli Autori giungono alla conclusione che lo screening del cancro colorettale attuato mediante la ricerca del sangue occulto nelle feci consente un elevato indice di individuazione, un maggior numero di cancri scoperti in fase iniziale, la possibilità di rimuovere in base allo screening un importante numero di adenomi (il cui indice di cancerizzazione si aggira sul 10% del casi), una netta riduzione degli interventi demolitori nonché, infine, un allungamento della sopravvivenza dei pazienti affetti da questa neoplasia. Questi risultati si accompagnano a prevedibili ritorni anche di ordine economico.

Analisi costi-benefici dello screening per il cancro colorettale in Italia
- Introduzione
Premesse sulla storia naturale del cancro del colon e sulle metodologie di screening
Soggetti o gruppi di popolazione su cui attuare interventi "selettivi" di prevenzione per le neoplasie del colon e del retto
Validità e limiti dei singoli metodi di screening
1. L'esplorazione digitale del retto
2. La rettosismoidoscopia
3. Il test del sangue occulto nelle feci
4. Questionario anamnestico di rischio
Modalità per lo "screening" e il "case-finding"
- Informazione e sensibilizzazione del pubblico
- Reclutamento dei soggetti e primo livello di screening
Livelli successivi di screening e di diagnosi
- Soggetti a medio rischio (asintomatici ultraquarantenni)
- Soggetti ad alto rischio
- Soggetti sintomatici
Il ruolo dell'analisi costi-benefici
Politiche sanitarie ed alternative decisionali
Introduzione al modello di analisi
Il modello di analisi: aspetti metodologici
1. Strategia in assenza di screening
2. Strategia in attuazione di screening
La simulazione di base
Le variabili di input: descrizione e commenti
1. Caratteristiche della popolazione di riferimento
2. Ipotesi sulla storia naturale della malattia
3. Caratteristiche del test di screening (Hemoccult Il°)
4. Protocolli di livello superiore
5. Caratteristiche delle metodiche diagnostiche di livello superiore
6. Efficacia attesa degli interventi terapeutici
Bibliografia
Allegato 1 - Modello di simulazione: versione base
Dati esogeni input del modello (versione base)
Allegato 2


Contributi: H. Aste, L. Bertario, E. Borgonovi, M. Caperle, R. Caprilli, M. Crespi, R. Dellamano, F. Pacini, O. Terranova

Collana: Fondazione Smith Kline

Argomenti: Salute, società, medicina del lavoro

Livello: Testi per insegnanti, operatori sociali e sanitari

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