Il comportamento umano in condizioni estreme

Andrea Devoto

Il comportamento umano in condizioni estreme

Lo psicologo sociale e i lager nazisti

Edizione a stampa

22,00

Pagine: 136

ISBN: 9788820447793

Edizione: 1a edizione 1985

Codice editore: 1222.53

Disponibilità: Fuori catalogo

"Ricordare o dimenticare? A 40 anni dalla fine dello spaventoso regime di terrore costituito dal nazismo, l'interrogativo, relativo alle stragi da esso compiute, e in particolare ai suoi campi della morte, divide ancora gli animi. Dimenticare è molto più comodo. Salvo poche eccezioni, i colpevoli diretti o non sono più in vita oppure sono già riusciti da un pezzo a mimetizzarsi. (...) Non mancano quanti negano addirittura, spudoratamente, la realtà dei forni crematori e, in generale, degli stermini di massa hitleriani. Smentire passo a passo tutti costoro, polemizzare con le loro menzogne, è faticoso e, non soltanto per i superstiti reduci dai Lager, le cui ferite sono malamente cicatrizzate, è anche doloroso. (...)

L'Autore affronta il problema a un punto I vista rigorosamente scientifico. Dimenticare non è lecito, non ricordare non basta. Importa studiare sul serio il fenomeno dei campi di sterminio, vincendo la ripugnanza che la disamina minuta di cose tanto macabre rischia di provocare; importa esaminare in modo approfondito i comportamenti, le motivazioni, le azioni delle vittime e dei carnefici, nonché degli ausiliari di questi ultimi. (...) Gli hitleriani agivano mostruosamente, ma non erano dei demoni fuori della storia che, purtroppo, è piena di pagine non meno lugubri, anche nel nostro secolo, anche ai nostri giorni, in America Latina. in Africa, in Asia e in luoghi ancor più vicini. (...)

L'attenzione di Devoto è naturalmente rivolta ai Lager istituiti dagli hitleriani, dapprima in Germania stessa contro gli oppositori politici della dittatura nazista, poi nei territori occupati dagli eserciti tedeschi, in particolare In Polonia. Ferocemente seviziati, ridotti a larve affamate, 12 milioni di persone, fra cui non pochi italiani, militari e civili, perirono in quei campi. I superstiti hanno reso numerose testimonianze, in varie lingue, del loro calvario. (...) Particolarmente importante, in questo suo nuovo volume, è la spiegazione di come i deportati cercavano di sopravvivere, di allontanare la morte o perlomeno, anche coi ricorso all'arte, alla poesia, ai disegni, la paura della morte, e di come alcuni gruppi, in ispecie di ebrei polacchi, riuscirono ad organizzare delle ribellioni al dominio degli aguzzini. Significativo è quel che Devoto dice, facendolo scaturire dalla sua conoscenza della psichiatria e della psicologia del personale delle carceri e dei manicomi, in paesi pur civilissimi, circa il personale di sorveglianza dei campi nazisti, infami torturatori e. tuttavia, non dissimili, per indole da tanti altri addetti normali alla dominazione dell'uomo sull'uomo. (...) Di diverso c'era (e c'è ancora là dove manca ogni possibilità di opposizione legale) la mancanza di limiti della dominazione totalitaria. Quando non ha la possibilità di dissentire senza correre grossissimi pericoli, l'uomo si lascia fanatizzare fino alla follia od asservire, fino all'abiezione. Ma lo spirito dell'umanità non si estingue completamente e finisce coi creare riscosse. la conclusione di Devoto, che si tratta di vicende sempre attuali, perché parte integrante non solo della nostra storia, ma della stessa essenza umana, coglie nel segno e va meditata.

• Introduzione al lager
* qualche considerazione generale;
* scopi ed ambientazione;
* la vita quotidiana;
* la politica di sterminio nazista
• Alcuni criteri secondo cui considerare la deportazione
* gli stadi attraversati dai prigionieri: gli stimoli dell'ambiente verso il deportato;
* la gamma delle risposte degli internati;
* aspetti sociopsicologici del CC
• Situazioni particolari
* la formazione degli "specialisti" della Soluzione Finale;
* i vari modi di far fronte all'esperienza del CC;
* i "musulmani";
* i membri del "Sonderkommando"
• Tentativi di inquadramento più ampio
* gli atteggiamenti del personale carcerario e manicomiale fino agli anni '60;
* le "istituzioni totali" di Goffman;
* lo studio dei disastri;
* le SS come "tecnici" ed < • La promozione dell'aggressività
* aggressività istituzionalizzata e "obbediente";
* il ruolo dell'educazione totale;
* de-umanizzazione delle vittime, de-responsabilizzazione degli esecutori
• Appendici: Tre recenti ricerche settoriali Riflessioni sul genocidio
• In tema di sopravvivenza
• Ricordare o dimenticare?
• Bibliografia Indice dei nomi e del luoghi.


Collana: Psicologia

Livello: Studi, ricerche