Il cinema sovietico sulla rivoluzione e la fine della rivoluzione nel cinema, 1927-1941

Titolo Rivista MONDO CONTEMPORANEO
Autori/Curatori Ermanno Taviani
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2019/1
Lingua Italiano Numero pagine 30 P. 5-34 Dimensione file 347 KB
DOI 10.3280/MON2019-001001
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Questo saggio è dedicato al modo in cui l’epopea del 1917 e la guerra civile sono state raccontate nel cinema sovietico, nel periodo compreso tra il primo decennale della rivoluzione e la seconda guerra mondiale. Il cinema sovietico costituì un veicolo importante per la propaganda comunista nel mondo e per la legittimazione del nuovo regime all’interno del paese. In questo quadro, un posto notevole lo ebbero, fin dagli anni Venti, i film sulla rivoluzione che diventarono un vero e proprio genere cinematografico, incentrato sul culto di Lenin, prima, e di Stalin, poi. L’epoca staliniana pose fine, per molti versi, ai ruggenti anni Venti del cinema sovietico. La rivoluzione del ’17 e i primi anni del regime vennero rievocati per creare una mitologia politica fondata su una falsificazione del 1917 e i film - come ad esempio Lenin in Ottobre e Lenin nel 1918 o Il grande cittadino - furono usati per giustificare le purghe staliniane e per proporre l’"uomo nuovo" sovietico (la trilogia di Maksim). I film propagandarono l’idea che proprio perché la rivoluzione stava "vincendo", più forte si stava scatenando la reazione dei nemici di classe, che andavano annientati senza pietà, come aveva insegnato Lenin.;

Keywords:Cinema sovietico, rivoluzione del 1917, stalinismo, Lenin, grandi purghe staliniane, falsificazione

Ermanno Taviani, Il cinema sovietico sulla rivoluzione e la fine della rivoluzione nel cinema, 1927-1941 in "MONDO CONTEMPORANEO" 1/2019, pp 5-34, DOI: 10.3280/MON2019-001001