Banalità del male e costruzione culturale della violenza

Titolo Rivista PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Autori/Curatori Fabio Dei
Anno di pubblicazione 2013 Fascicolo 2013/2
Lingua Italiano Numero pagine 10 P. 369-378 Dimensione file 415 KB
DOI 10.3280/PU2013-002015
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Il concetto di "banalità del male", specie nelle sue declinazioni di senso comune, tende a spiegare la disposizione alla violenza come legata a un vuoto o a un’assenza: l’uccisione della coscienza morale, la "mancanza di pensiero" che Hannah Arendt attribuisce a Eichmann, le "teste vuote" che contrassegnano la delinquenza giovanile. In questo articolo, vengono sostenute le potenzialità di un approccio etnografico che consideri la violenza come un "pieno" - il frutto di processi pedagogici e di costruzione culturale, non meno di altre sfere dell’agire sociale. In particolare, viene discusso il problema della costituzione dei "soggetti violenti" e della loro genealogia in relazione a sistemi di pratiche sociali, in riferimento ad autori come Hannah Arendt, Franz Fanon e Giorgio Agamben.;

Keywords:Banalità del male, violenza, antropologia culturale, coscienza morale, Hannah Arendt

  1. Agamben G. (1995). Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita. Torino: Einaudi
  2. Agamben G. (1998). Quel che resta di Auschwitz. L’archivio e il testimone. Torino: Bollati Boringhieri
  3. Arendt H. (1963). Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil. New York: Viking Press (trad. it.: La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme. Milano: Feltrinelli, 1964).
  4. Arendt H. (1978). The Life of the Mind. New York: Harcourt Bruce Jovanovich (trad. it.: La vita della mente. Bologna: Il Mulino, 1987).
  5. Arendt H. (1969). On Violence. New York: Harcourt Brace Javanovich (trad. it.: Sulla violenza. Milano: Mondadori, 1971; Parma: Guanda, 1996).
  6. Bauman Z. (1989). Modernity and the Holocaust. Cambridge, UK: Polity Press (trad. it.: Modernità e Olocausto. Bologna: Il Mulino, 1992)
  7. Browning C. (1992). Ordinary Men: Reserve Police Battaglion 101 and the Final Solution in Poland. London: Penguin Books (trad. it.: Uomini comuni. Polizia tedesca e «soluzione finale » in Polonia. Torino: Einaudi, 1995).
  8. Dei F. (2012). Spettri del biopotere. In: Bachis F. & Pusceddu A.A, a cura di, Storie di questo mondo. Roma: CISU, 2013, in stampa (Relazione al convegno “Seduzioni del biopotere. La violenza e i linguaggi dell’antropologia”, Pisa, 13-14 settembre 2012).
  9. Dei F. (2013). Corpo, potere, violenza: Franz Fanon e Hannah Arendt. In: Mellino M., a cura di, Fanon postcoloniale. Leggere “I dannati della terra” oggi. Verona: Ombre Corte, 2013, pp. 113-123
  10. Fanon F. (1961). Les damnés de la terre. Paris: Maspero (trad. it.: I dannati della terra. Prefazione di Jean Paul Sartre. Torino: Einaudi, 1962, 2007).
  11. Fraser E. & Hutchings K. (2008). On politics and violence: Arendt contra Fanon. Contemporary Political Theory, 7: 90-108. DOI: 10.1057/palgrave.cpt.9300328
  12. Geertz C. (1957-72). The Interpretation of Cultures. New York: Basic Books, 1973 (trad. it.: Interpretazione di culture. Bologna: Il Mulino, 1987).
  13. Goldhagen D.J. (1996). Hitler’s Willing Executioners. Ordinary Germans and the Holocaust. New York: Alfred A. Knopf (trad. it.: I volenterosi carnefici di Hitler. I tedeschi comuni e l’Olocausto. Milano: Mondadori, 1997).
  14. Milgram S. (1974). Obedience to Authority: An Experimental View. New York: Harper & Row (trad. it.: Obbedienza all’autorità. Milano: Bompiani, 1975; Torino: Einaudi, 2003)
  15. Sartre J.P. (1961). Préface. In: Fanon, 1961 (trad. it.: Prefazione, pp. vii-xxvi ediz. del 2007).
  16. Todorov T. (1991). Face a l’extrême. Paris: Seuil (trad. it.: Di fronte all’estremo. Milano: Garzanti, 1992).
  17. Traverso E. (2002). La violenza nazista. Una genealogia. Bologna: Il Mulino

Fabio Dei, Banalità del male e costruzione culturale della violenza in "PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE" 2/2013, pp 369-378, DOI: 10.3280/PU2013-002015