La nuova viabilità militare sul fronte Trentino: progetti e cantieri dell’Esercito Italiano dall’Adamello al Garda (1915-1918)

Titolo Rivista STORIA URBANA
Autori/Curatori Davide Sigurtà
Anno di pubblicazione 2016 Fascicolo 2015/149
Lingua Italiano Numero pagine 30 P. 39-68 Dimensione file 2356 KB
DOI 10.3280/SU2015-149003
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Fino allo scoppio della Prima guerra mondiale i territori montani dell’alto Garda e dell’Adamello si presentavano sostanzialmente disabitati e solo nelle aree a bassa quota della zona gardesana si erano formati piccoli abitati collegati fra loro ma fruiti solo dalle popolazioni locali. Nel comprensorio dell’Adamello, per la presenza dell’imponente ghiacciaio, la presenza umana era ed è concentrata nei paesi di fondovalle della Valcamonica e le profonde valli di accesso al ghiacciaio erano prevalentemente utilizzate per l’allevamento stagionale di animali da pascolo e, dalla fine del XIX secolo, dai pionieri dell’escursionismo montano. Quando, allo scoppio delle ostilità, ci si rese conto che l’imponente sbarramento che gli austriaci avevano realizzato - con la costruzione di forti e altre opere militari - nelle valli di accesso a Trento avrebbe spostato l’attività bellica sulle montagne dell’Adamello e dell’alto Garda, si rese necessario realizzare un sistema infrastrutturale diffuso per poter svolgere le azioni militari, movimentare il materiale bellico e le truppe. Il saggio indaga tale imponente attività, che vide coinvolto il Genio militare nella progettazione di strade, trincee, depositi e altre opere che potessero garantire, in sicurezza, l’accesso a zone fino ad allora ritenute impervie. Si realizzò, con grandi sforzi, una maglia viaria diffusa e gerarchizzata in rapporto alla posizione del fronte di battaglia principale o delle linee di difesa secondarie secondo progetti che univano l’impiego di materiali facilmente reperibili in loco e modalità costruttive semplici. La massiccia opera edificatoria finì per modificare in modo sostanziale la fruizione e la percezione della montagna che fino alla guerra era riservata ai pochi abitanti locali. Quei luoghi, prima impervi, divennero facilmente accessibili anche al turismo e quelle opere, edificate per resistere nel tempo e oggi riutilizzate per nuovi scopi, hanno irreversibilmente mutato il rapporto fra tra uomo e paesaggio;

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Davide Sigurtà, La nuova viabilità militare sul fronte Trentino: progetti e cantieri dell’Esercito Italiano dall’Adamello al Garda (1915-1918) in "STORIA URBANA " 149/2015, pp 39-68, DOI: 10.3280/SU2015-149003