La prospettiva dello psicologo di base nel cinema

Titolo Rivista PSICOBIETTIVO
Autori/Curatori Chiara Ciullini, Ferdinando Galassi
Anno di pubblicazione 2023 Fascicolo 2023/2 Lingua Italiano
Numero pagine 6 P. 137-142 Dimensione file 597 KB
DOI 10.3280/PSOB2023-002010
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Forte è da sempre il connubio tra psicologia e cinema, fatto di scambio di trame e ruoli. La psicopatologia può essere rappresentata e quindi stu- diata tramite la rappresentazione cinematografica. Ormai riconosciuta è la fun- zione terapeutica di quest’ultima che permette allo spettatore di immedesimarsi e di proiettare i propri vissuti e dolori e di avvicinarsi e conoscere anche le varie fi- gure d’aiuto come gli psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, spesso protagoniste dei film. Una nuova figura ancora non rappresentata al cinema è quella dello psicolo- go di base, definita e riconosciuta dal DM 77/2022 ma ancora in fase embrionale.;

Keywords:psicoterapia; psicologo di base; complessità; rappresentazione cinematografica; realtà soggettiva e oggettiva.

  1. Galassi F. (2012). Pillole di carta e celluloide. Libri e film per curare la propria mente. Milano: FrancoAngeli.
  2. De Felice F., Pascucci A. (2007). Cinema e psicopatologia. Aspetti psicologici della rappresentazione cinematografica e potenzialità applicative in psicologia clinica. Roma: Aracne.
  3. Gabalda I.C. (2021). Cinema, metafore e psicoterapia. Roma: Giovanni Fioriti Editore.
  4. Grossini G. (2012). Cinema e follia.Stati di psicopatologia sullo schermo (1948-1982). Bari: Edizioni Dedalo.
  5. Balestriler M. (2021). Vero come la finzione. La psicopatologia al cinema. Roma: Giovanni Fioriti Editore.
  6. Il grande cocomero (1993), di Francesca Archibugi. Strana la vita (1987), di Giuseppe Bertolucci. www.lamentemeravigliosa.it

Chiara Ciullini, Ferdinando Galassi, La prospettiva dello psicologo di base nel cinema in "PSICOBIETTIVO" 2/2023, pp 137-142, DOI: 10.3280/PSOB2023-002010