Le nostre spedizioni verranno sospese per la pausa natalizia dal 19 dicembre al 6 gennaio.
Gli ordini ricevuti in questo periodo verranno fatturati e spediti dal 7 gennaio.

Onorevole parolaccia

Benedetta Cicognani

Onorevole parolaccia

Perché il turpiloquio ha conquistato il linguaggio politico

Come è stato possibile che il turpiloquio sia diventato prassi comune nel linguaggio politico? Che i maggiori protagonisti delle istituzioni abbiano cominciato a sproloquiare in maniera sistematica e a usare l’insulto a mo’ di clava contro gli avversari anziché ricorrere a perifrasi più educate? Attraverso aneddoti, gag e riferimenti storici che vanno dallo scandalo di Mani Pulite alla diffusione dei social media, il volume esplora e indaga l’evoluzione della comunicazione ingiuriosa nel discorso pubblico, soffermandosi sul volto meno bon ton del vocabolario: le parolacce.

Edizione a stampa

18,00

Pagine: 132

ISBN: 9788835160588

Edizione: 1a edizione 2024

Codice editore: 244.1.96

Disponibilità: Discreta

Pagine: 132

ISBN: 9788835166368

Edizione:1a edizione 2024

Codice editore: 244.1.96

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Come è stato possibile che il turpiloquio e le parolacce siano diventate prassi comune nel linguaggio politico? Che i maggiori protagonisti delle istituzioni abbiano cominciato a sproloquiare in maniera sistematica e a usare l'insulto a mo' di clava contro gli avversari anziché ricorrere a perifrasi più educate? Il libro traccia un filo conduttore che parte dal ventennio fascista, attraversa l'era della Milano da bere di Bettino Craxi, fino alla Seconda Repubblica, con Umberto Bossi, ambasciatore del 'Celodurismo', e Silvio Berlusconi, autore di memorabili barzellette osé. E ancora Beppe Grillo che ha fatto della parolaccia non solo una cifra del suo campionario lessicale, ma l'atto costitutivo del Movimento 5 Stelle, un partito che, di fatto, è stato partorito da un grande Vaffa. A seguire il volume analizza la strategia del negative campaigning di Matteo Salvini, il motto caprino di Vittorio Sgarbi, la retorica sprezzante di Donald Trump e altri episodi emblematici di questo cambio linguistico finalizzato a un eterno show. Attraverso aneddoti, gag e riferimenti storici che vanno dallo scandalo di Mani Pulite alla diffusione dei social media, il volume esplora e indaga l'evoluzione della comunicazione ingiuriosa nel discorso pubblico, soffermandosi sul volto meno bon ton del vocabolario: le parolacce.

Benedetta Cicognani
si è laureata in Filosofia all'Università di Bologna e ha conseguito la magistrale in Scienze Politiche e di Governo all'Università degli Studi di Milano. Si è occupata di comunicazione pubblica presso la Regione Emilia-Romagna. Ha inoltre collaborato per diverse testate giornalistiche. Attualmente cura la comunicazione digitale del Comune di Rimini.

Male-detti!
Roberto Cammarata, Degenerazione del linguaggio e produttività politica dell'insulto
Introduzione
Vituperio e turpiloquio in politica: un fenomeno dalle origini lontane
(La sconfitta del fair play linguistico; L'insulto fascista tra volontà di potenza e machismo; Bettino Craxi e la leggerezza della Milano da Bere; La Seconda Repubblica: dal politichese al gentese)
Qualunquemente. Il primo exploit del turpiloquio
(Berlusconi, l'uomo della gente e del fare; Barzellette osé e Forza Gnocca; Komunisti uguale coglioni;Il celodurismo di Bossi)
Social media: il business delle emozioni astiose
(Radicalizzazione delle posizioni; Tempeste di escrementi e ultras delle idee; Il capro espiatorio; Benaltrismo e fantasmagoriche connessioni)
Il buono e il cattivo
(La genesi del Vaffanculo; Grillo e il turpiloquio manicheo; Lo scarabeo che mangia lo sterco)
Meglio impaurire che motivare
(Matteo Salvini e la Bestia affamata; La lezione di Finkelstein; Vituperio e populismo in Donald Trump)
Le funzioni del turpiloquio
(Dai nomignoli alle invettive: disonorare l'onorevole; Guarda chi insulto e capirai chi sono; Francamente ce ne importa: la volgarità come forma di onestà; Attention, please)
La parolaccia come show e strategia
(Il caso del motto caprino di Sgarbi; L'insulto intriso di sessismo; Impoverimento lessicale e di pensiero; "Vaffa" alla politica del "vaffa")
Conclusioni. Non abusarne troppo
Bibliografia di riferimento
Ringraziamenti.

Contributi: Roberto Cammarata

Collana: La cultura della comunicazione

Argomenti: Comunicazione politica - Politica, società italiana - Sociologia dei processi culturali

Livello: Studi, ricerche

Potrebbero interessarti anche