Il problema hobbesiano dell'ordine e del controllo è un motivo dominante nella conoscenza sociologica ed è alla base di gran parte delle riflessioni che, sul tema della devianza, sono state condotte in tempi recenti e meno recenti. Di fronte ai limiti che l'analisi del concetto di devianza, considerato per sé, ha rivelato, il ricorso a una categoria più generale come il controllo sociale acquista oggi un significato e un rilievo particolari: non è soltanto l'uso rinnovato di un concetto, ma la riscoperta di un momento essenziale e, si potrebbe dire, costitutivo della scienza sociologica. Il discorso scientifico passa così dall'analisi della devianza all'analisi del controllo in quanto il livello di conoscenza connesso con quest'ultimo sembra consentire più ampie possibilità di spiegazione e di comprensione, sino a ricondurre l'analisi sociologica al tema centrale dell'ordine e del potere.

In questa direzione il volume vuole documentare alcuni momenti salienti della divisione istituzionale del lavoro di controllo sociale attualmente in atto nel nostro Paese. Operatori giuridici ed operatori sanitari, vigili urbani e operatori ecologici, guardie giurate, operatori penitenziari e operatori dei consultori vengono perciò visti come agenti del controllo nella reciproca connessione con le agenzie di appartenenza, dove però sembrano prevalere le negoziazioni tra le parti (individuali o collettive) e le procedure interpretative che le sorreggono, piuttosto che le pretese istituzionali.

Si apre a questo punto uno scenario diverso e più ampio nel rapporti tra diritto e controllo, tra società civile e società istituzionale, tra vecchie e nuove forme di disciplinamento sociale, che può stimolare nuove analisi e più approfondite ricerche.