L'istituzione a Gorizia del Seminario Teologico Centrale fu disposta da Francesco i, imperatore d'Austria, con decreto del 23 dicembre 1814, nel quadro della ricostruzione politica e amministrativa dell'impero che seguiva alle guerre napoleoniche. Il seminario, per farsi una propria biblioteca, fu costretto a procedere in diverse direzioni. All'atto dell'apertura esso ebbe, come dotazione. insieme con pochi testi scolastici, la libreria del vescovo Francesco Filippo d'Inzaghi, morto nel 1816: parecchie centinaia di volumi, In prevalenza edizioni settecentesche. Un incremento di gran lunga maggiore fu tuttavia offerto alla biblioteca dallo stesso governo Imperiale, che ad essa destinò I libri e i manoscritti degli antichi conventi dei Domenicani di Capodistria e Parenzo, soppressi dai Francesi nel 1806. Nel 1822. infine, la biblioteca del Seminario venne in possesso del libri lasciati in eredità dal gesuita Giacomo Reyss: In questa raccolta sono inclusi anche i libri del matematico Barzellini, con oltre duecento opere di carattere scientifico e tecnico. Queste tre acquisizioni costituiscono il nucleo più antico della biblioteca goriziana, nucleo al quale è rivolta la presente catalogazione. Da essa risultano con particolare rilievo gli interessi filosofici e scientifici presenti nell'ambiente culturale goriziano del Settecento; assai forti ed incisivi appaiono anche I rapporti con la Francia e la Germania, favoriti dalla buona conoscenza delle lingue straniere. che è sempre stata una caratteristica di queste località di confine.