C'è un "grund", un fondamento dei comportamenti di consumo dei residenti in Toscana? Si direbbe proprio di sì, scorrendo i risultati di questa indagine. Il tratto saliente degli stili di consumo dei toscani appare un mix di tradizione, equilibrio, radicamento territoriale, ruvidezza persino, che si può definire di "medietà sedimentata", cioè di comportamenti equilibrati frutto di equilibri consolidati e verificati da una storia antica di ancoraggio al valore di consumo, al loro concreto "valor d'uso", alla loro qualità accertata e non solo promessa.

Mentre l'Italia intera arriva, con gli anni '90, a comprendere la medietà, il non essere subissati dall'apparenza, che ha dominato su tutti gli anni '80, la Toscana proprio per essere rimasta ferma si ritrova avanti a tutti: è come se la medietà fosse non un carattere acquisito razionalmente, ma un tratto quasi antropologico.

La centralità del consumatore in Toscana, dunque, si sostanzia e si arricchisce di una serie di atteggiamenti e di comportamenti alla maturità e alla temperanza, che vengono ben riassunti nella famosa formula "paradigma della medietà".

In un certo senso la Toscana può essere presa ad esempio concreto del naturale passaggio da un vecchio ad un nuovo modello di consumo che tende a caratterizzarsi come vero e proprio fenomeno strutturale e di lunga deriva della nostra società.