Donne naturalmente.

Giuseppe Armocida

Donne naturalmente.

Discussioni scientifiche ottocentesche intorno alle "naturali" disuguaglianze tra maschi e femmine

Agli albori del XIX secolo, la scienza medica proponeva una lettura delle differenze fisiologiche di genere che dava solida credibilità all’ideologia naturalistica che sosteneva la “naturale” inferiorità della donna. Il volume ripercorre certi tratti della medicina dell’epoca che, quando spiegava la fisiologia della donna, si impaludava in ambiguità, ristagnava in vecchie posizioni scientifiche e agiva sul senso comune.

Edizione a stampa

19,50

Pagine: 128

ISBN: 9788856845358

Edizione: 1a edizione 2011

Codice editore: 1792.174

Disponibilità: Discreta

All'aprirsi del XIX secolo si affacciavano le istanze di riscatto delle donne "senza diritti", nel tentativo di eliminare tante ingiuste diseguaglianze sociali. Negli stessi anni, però, la scienza medica proponeva una unica lettura delle differenze fisiologiche di genere, dando solida credibilità alla ideologia naturalistica che sosteneva la "naturale" inferiorità della donna, accettata nella banalità di un sentire da non mettere in discussione.
In questo volume si ripercorrono certi tratti della medicina che, quando spiegava la fisiologia della donna, si impaludava in ambiguità, ristagnava in vecchie posizioni scientifiche e agiva sul senso comune.
Le spiegazioni fisiologiche delle differenze tra uomo e donna venivano in aiuto a quanti, nel turbinoso itinerario del pensiero emancipazionista, radunavano le forze necessarie per opporvisi e contrastare le pretese di trasformazioni. Aggirandosi nella letteratura d'epoca, si comprende che i medici, spiegando le "naturali diseguaglianze" giustificative del comportamento privato e dell'agire sociale femminile, subordinato all'uomo, vivevano una loro sorta di pace interna e di tranquillo conformismo.
Nel fisiologismo ottocentesco si trovano le descrizioni anticipatrici di certe presunzioni che poi fiorirono più diffusamente con tutti quelli che misuravano crani o pesavano cervelli, con le convinzioni di Lombroso e di Moebius, visionario propagandista della "assoluta sterilità mentale" della donna. Forse, scolpendo in leggi aggiornate di natura le antiche ed accettate iscrizioni di una inferiorità femminile, l'uomo di medicina aveva assolto il suo compito di solidarietà maschile.

Giuseppe Armocida , professore ordinario di Storia della Medicina nell'Università dell'Insubria (Varese), insegna anche nell'Università degli Studi di Milano. Si occupa soprattutto di storia della medicina e della sanità pubblica. È presidente della Società Italiana di Storia della Medicina. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: "Regina Elena". Storia di un ospedale milanese (Milano 1990); Storia della medicina dal XVII al XX secolo (Milano 1993); Storia della medicina (con B. Zanobio, Milano 2002); Il primo insegnamento universitario italiano di medicina legale e polizia medica (Pavia 2003); Il diario di Lucia Prinetti Adamoli 1858-1863 (Varese 2009).



La parola femminismo
Le donne con pochi diritti
(Le avvisaglie di eccessive libertà femminili; Uno scambio tra le regole e la loro interpretazione)
All'aprirsi del secolo XIX
(Si discute la prepotenza dell'autorità maschile; L'ordine naturale e le disparità giuridiche)
Le letture sull'emancipazione
(Gli amici della causa; Una voce più alta)
Contro l'emancipazione
(In Francia; In Italia)
Gli uomini di scienza
(Le naturali differenze; Il sistema fisico e morale della donna)
La donna umida e fredda
(Dentro il grande Dictionaire des sciences medicales (1812-1822); Una immagine generica; Opinioni sulla sessualità)
Avanzando nel secolo materialista
(La cultura fisiologica; Un dizionario di medicina (1833-1840); In difesa della supremazia maschile; Girata la metà del secolo)
Nella seconda metà dell'Ottocento
(Cervello e pensiero; Una "nativa psicofisiologia" della donna; L'Enciclopedia Medica Italiana)
Gli antropologi ed i freniatri
(Non solo Lombroso; Dentro e fuori la medicina)
Nella società rispettosa delle idee della medicina
(Una comprensione di maniera; La facilità delle classificazioni; Equivoci sociali e scientifici)
Restare nella parte di sorella, di sposa, di madre?
(Entrati nel Novecento)
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi.

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