L'analisi degli sviluppi della logica moderna e contemporanea comporta un riferimento obbligato all'opera e alla produzione teorica

di G. Peano.

Anche se una metodologia decisamente continuista ha sempre interpretato l'opera del Peano come un particolare momento del dibattito sui fondamenti, senza tentare il minimo raccordo con gli elementi strutturali che ne resero possibile la strumentazione originaria e l'impianto complessivo, l'autore del presente volume, partendo dalle principali acquisizioni della moderna metodologia relativa alla «ricostruzione dell'impresa scientifica», tenta di rendere più problematico la collocazione del Peano nel dibattito attuale, nonché di evidenziare i momenti di confronto e di scontro con diverse impostazioni teoriche, in modo particolare con quella di B. Croce. In questo senso, le rigide assunzioni mono-teoriche del patrimonio storiografico esistente si rivelano inadeguate: in presenza di una più articolata interpretazione dell'impresa scientifica, nata dal progressivo sgretolamento del postulato popperiano di verisimilitudine, il concetto di pluralismo teorico e di confronto fra i vari «paradigmi» sembra il più idoneo alla ricostruzione delle strategie epistemiche.

Marino Centrone (1947) insegna e svolge ricerca presso l'università di Bari. Nel 1988 è stato Research Fellow presso la Boston University (Boston Mass).

Ha pubblicato due libri: Logica formale e materialismo (Bari, 1977); Che cosa è la scienza - Introduzione alla epistemologia contemporanea (Bari, 1986); ed alcuni saggi: La logica di B. Russell (1973); Il Congresso di Kónigsberg (1978); Forme del comando e produzione scientifica (1980); Sulla crisi della epistemologia (1982); Logica e materialismo in U.R.S.S. (1983); Filosofia della matematica (Wittgenstein-Lakatos-Putnam) (1984-1985); Il dibattito epistemologico sulla Revue de Métaphysique et de Morale (1986); La logica di B. Croce (1987).