Vengono qui presentati, in una sintesi che ne rispetta il senso filosofico, i temi principali della fenomenologia di Edmund Husserl, pensatore che si pone come fondamentale crocevia teorico della filosofia del Novecento. Accanto agli strumenti principali del metodo fenomenologico, ai suoi nuclei fondanti, il pensiero di Husserl è osservato nella sua dimensione più profonda e radicale, volta alla definizione del senso stesso della filosofia.

La fenomenologia ha infatti avvio nell'esigenza di fondare, o rifondare, la possibilità delle scienze nel loro rapporto con la filosofia. Ma perseguire l'ideale di una filosofia come scienza rigorosa non è in Husserl il segno di una concezione dogmatica o sistematica del pensiero. Al contrario, il fine del discorso fenomenologico è quello di non rendere statiche le proprie conclusioni, rinnovandole anzi nella ricerca e nell'analisi. La fenomenologia non ignora la storicità dei processi di pensiero, la presenza in essi di un'attività soggettiva che vieta di ridurre la filosofia a definizioni che ne ucciderebbero la verità e il senso.

I temi teorici della fenomenologia aprono così quegli orizzonti su cui si confronta, da Heidegger a Merleau-Ponty, da Adorno a Derrida, dallo strutturalismo al pensiero analitico, l'intera filosofia contemporanea. Introdurre la fenomenologia husserliana significa dunque seguire le dimensioni aperte da ciò che Merleau-Ponty chiamava l'«ombra» di Husserl, i campi di pensiero che essa può esibire e chiarificare.

Elio Franzini (Milano 1956) è docente di Estetica all'Università degli Studi di Milano.