La città si disperde, si scompone, assume nella contemporaneità sempre più la forma della città a bassa densità, della città territorio, che impone alla collettività ed alle amministrazioni incaricate di governare i processi di trasformazione del territorio, costi crescenti in termini ambientali, sociali ed economici.
In questo processo di dispersione dell'urbanizzato, oltre che delle funzioni un tempo proprie della città compatta tradizionale, vanno approntati metodi, tecniche e strumenti di pianificazione che ci consentano da un lato di governare i nuovi processi di trasformazione d'"area vasta", dall'altro di riqualificare questi spazi urbani lasciati alla crescita quasi spontanea e senza regola, dall'altro ancora di provare a contenere la dispersione stessa, ben sapendo che ricompattare la città è un'operazione impossibile da perseguire e che richiederebbe costi insostenibili per la collettività tutta.
Nello specifico il caso analizzato è quello della città a bassa densità, cioè la città diffusa veneta.

Laura Fregolent, dottore di ricerca in Scienze e metodi per la città e il territorio europei, insegna Strumenti di pianificazione presso la Facoltà di Architettura "Luigi Vanvitelli", Seconda Università degli Studi di Napoli. Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Pianificazione dell'Università IUAV di Venezia e fa parte della redazione della rivista Archivio di Studi Urbani e Regionali.