Il Cobol.

Enrico Spoletini

Il Cobol.

Teoria ed esercizi

Edizione a stampa

48,00

Pagine: 400

ISBN: 9788820426323

Edizione: 30a edizione 2003

Codice editore: 1290.3

Disponibilità: Esaurito

Il Cobol, acronimo di "Common Businnes Oriented Language", è un linguaggio di programmazione evoluto, utilizzato internazionalmente, idoneo alla risoluzione di problemi gestionali. Il Cobol prevede che i programmi vengano scritti utilizzando semplici frasi della lingua inglese e pertanto è adatto a predisporre programmi facilmente comprensibili.

L'idea originaria nacque da organi federali USA, case costruttrici e grandi utenti sotto i cui auspici fu organizzato nel 1959 un comitato che pubblicò nel 1960 una prima bozza delle specifiche del linguaggio: da allora le specifiche sono state continuamente aggiornate attraverso una serie di documenti che hanno portato all'ultima versione del linguaggio che prevede di sfruttare le tecniche messe a disposizione dai moderni sistemi operativi (Cobol ANS74).

La prima parte dell'opera consente di acquisire gli elementi che mettono in grado di scrivere un programma di media difficoltà; nella seconda parte vengono trattarti in modo approfondito problemi relativi alle tabelle ed ai flussi organizzativi in modo non sequenziale.

Ogni capitolo è corredato di numerosi esempi e di esercizi in cui vengono presentate alcune applicazioni descritte dal punto di vista teorico.

Enrico Spoletini, prof. di Macchine Calcolatrici per fisici presso l'Università di Milano, ha cominciato ad occuparsi presso la His - Italia nel '70 di didattica della programmazione, di linguaggi e di metodologie. Ora la sua attività si rivolge anche ad applicazioni di urbanistica, edilizia, impiantistica, grafica, ecc.

Riconoscimento
1. Introduzione
1.1. Cenni sui linguaggi di programmazione
1.1.1. Algol
1.1.2. APL
1.1.3. Basic
1.1.4. Cobol
1.1.5. Fortran
1.1.6. Pascal
1.1.7. PL/I
1.2. Scelta di un linguaggio di programmazione
1.3. Lo sviluppo del Cobol
1.3.1. Le origini
1.3.2. Lo standard
1.4. Presentazione del volume
2. Considerazioni generali
2.1. Preliminari
2.1.1. Set grafico
2.1.2. Parole
2.1.3. Costanti
2.1.4. Punteggiatura
2.1.5. Notazioni
2.1.6. Foglio di programmazione
2.2. Struttura di un programma
2.2.1. IDENTIFICATION DIVISION
2.2.2. ENVIRONMENT DIVISION
2.2.3. DATA DIVISION
2.2.4. PROCEDURE DIVISION
2.2.5. Struttura delle divisioni
3. Relazioni fra programma ed elaboratore
3.1. IDENTIFICATION DIVISION
3.2. ENVIRONMENT DIVISION
3.2.1. CONFIGURATION SECTION SOURCE-COMPUTER - OBJECT-COMPUTER SPECIAL-NAMES
3.2.2. INPUT-OUTPUT SECTION FILE-CONTROL - I-O-CONTROL
3.2.3. Tavola di riepilogo
3.3. Un esempio
4. Definizione dei dati
4.1. FILE SECTION
4.1.1. Descrizione dei flussi
4.1.2. Descrizione dei record
4.1.3. Descrizione dei campi
Campi di gruppo - Campi elementari - Categorie - FILLER
4.1.4. L'esempio PROGI
4.2. WORKING-STORAGE SECTION
4.2.1. Campi elementari
4.2.2. Campi di gruppo
4.2.3. Clausola VALUE
4.2.4. L'esempio PROGI
5. Trattamento dei dati
5.1. Struttura della PROCEDURE DIVISION
5.2. Istruzioni di entrata e uscita
5.2.1. I verbi ACCEPT e DISPLAY
5.2.2. Input ed output di dati organizzati in flussi Il verbo OPEN - Il verbo CLOSE - Il verbo READ - Il verbo WRITE
5.3. Istruzione di trasferimento
5.4. Istruzioni aritmetiche
5.4.1. Addizione
5.4.2. Sottrazione
5.4.3. Moltiplicazione
5.4.4. Divisione
5.5. Realizzazione di strutture alternative e di cicli
5.5.1. I test di relazione
5.5.2. I test di classe
5.5.3. L'istruzione di salto incondizionato
5.6. Richiamo di un sottoprogramma interno
5.7. L'istruzione di arresto
5.8. L'esempio PROGI
5.9. Un esempio
6. Precisazioni sulla descrizione dei dati
6.1. PICTURE numeriche
6.1.1. Il simbolo "S"
6.1.2. Il simbolo "V"
6.1.3. Esempi ed osservazioni
6.2. PICTURE di edizione
6.2.1. I simboli "." e
6.2.2. Il simbolo "Z"
6.2.3. Il simbolo "0"
6.2.4. Il simbolo "$"
6.2.5. I simboli "+" e
6.2.6. I simboli "CR" e "DB"
6.2.7. Il simbolo " II
6.2.8. Il simbolo "B"
6.2.9. Il simbolo "/"
6.3. Riepilogo sulle categorie
6.3.1. Categoria numerica
6.3.2. Categoria alfabetica
6.3.3. Categoria alfanumerica
6.3.4. Categoria numerica editata
6.3.5. Categoria alfanumerica editata
6.4. Clausole speciali di descrizione dati
6.4.1. Strutture di un'area di lavoro
6.4.2. Posizionamento di un dato in un campo di categoria alfabetica o alfanumerica
6.4.3. Limitazioni nella memorizzazione di un dato in un campo
6.4.4. Il segno nei campi di categoria numerica
6.4.5. Edizione dei campi con valore zero
6.4.6. Assegnazione di nomi
6.4.7. Assegnazione di nomi - condizione
6.4.8. Il formato dei dati in memoria
6.5. Esempio
7. Divisione procedura
7.1. Istruzioni di entrata e di uscita
7.1.1. Il verbo OPEN
7.1.2. Il verbo CLOSE
7.1.3. Il verbo READ
7.1.4. Il verbo WRITE
7.2. L'istruzione di trasferimento
7.3. Istruzioni aritmetiche
7.3.1. Arrotondamento
7.3.2. Overflow del risultato
7.3.3. Il resto della divisione
7.3.4. I formati completati con le clausole Addizione - Sottrazione - Moltiplicazione Divisione - Osservazioni
7.3.5. Il verbo COMPUTE
7.4. Particolarità sui nomi
7.4.1. Clausola CORRESPONDING per istruzioni aritmetiche
7.4.2. Clausola CORRESPONDING per il verbo MOVE
7.5. Frasi condizionali
7.5.1. Condizioni semplici
Test di relazione - Test di classe - Test di segno - Test di condizione
7.5.2. Condizioni composte
7.5.3. Il verbo IF
7.5.4. IF nidificate
7.6. Il verbo GO TO
7.7. Il verbo ALTER
7.8. Sottoprogrammi interni
7.8.1. Il verbo PERFORM
7.8.2. PERFORM... TIMES
7.8.3. PERFORM ... UNTIL...
7.8.4. PERFORM nidificate
7.9. Trattamento delle stringhe di caratteri
7.9.1. Il verbo INSPECT Formato 1 - Formato 2 - Formato 3
7.9.2. Il verbo STRING
7.9.3. Il verbo UNSTRING
7.10 Il verbo ENTER
7.11. Esempio
8. Le tabelle
8.1. Tabelle gestite dal programmatore
8.1.1. Definizione
8.1.2. Il "particolare" elemento di tabella
8.1.3. Caricamento delle tabelle
Caricamento con VALUE - Caricamento da flusso esterno
8.1.4. Modalità di utilizzo di una tabella Accesso diretto - Ricerca tabellare
8.2. Tabelle gestite dal sistema
8.2.1. Definizione delle tabelle
8.2.2. Riferimenti a campi di tabella
8.2.3. Indirizzamento relativo
8.2.4. USAGE IS INDEX
8.2.5. Caricamento delle tabelle
8.2.6. Il verbo SET
8.2.7. Il verbo SEARCH
8.2.8. Esempi
8.3. Tabelle multidimensionali
8.3.1. Subscripting
8.3.2. Indexing
8.4. PERFORM... VARYING...
8.5. Un esempio
9. Organizzazione sequenziale
9.1. Concetti generali
9.2. Riferimenti in ENVIRONMENT DIVISION
9.3. Riferimenti in DATA DIVISION
9.4. Riferimenti in PROCEDURE DIVISION
9.4.1. Il verbo OPEN
9.4.2. Il verbo CLOSE
9.4.3. Il verbo READ
9.4.4. Il verbo WRITE
9.4.5. Il verbo REWRITE
9.4.6. DECLARATIVES Generalità - Il verbo USE
9.5. Un esempio
9.6. Riepilogo
10. Organizzazione "relative"
10.1. Concetti generali
10.2. Riferimenti in ENVIRONMENT DIVISION
10.3. Riferimenti in DATA DIVISION
10.4. Riferimenti in PROCEDURE DIVISION
10.4.1. Il verbo OPEN
10.4.2. Il verbo CLOSE
10.4.3. Il verbo READ
10.4.4. Il verbo WRITE
10.4.5. Il verbo REWRITE
10.4.6. Il verbo START
10.4.7. Il verbo DELETE
10.4.8. li verbo USE
10.5. Un esempio
10.6. Riepilogo
10.6.1. Accesso sequenziale
10.6.2. Accesso random
10.6.3. Accesso dynamic
11. Organizzazione "indexed"
11.1. Concetti generali
11.2. Riferimenti in ENVIRONMENT DIVISION
11.3. Riferimenti in DATA DIVISION
11.4. Riferimenti in PROCEDURE DIVISION Il. 4. 1. Il verbo OPEN
11.4.2. Il verbo CLOSE
11.4.3. Il verbo READ
11.4.4. Il verbo WRITE
11.4.5. Il verbo REWRITE
11.4.6. Il verbo START
11.4.7. Il verbo DELETE
11.4.8. Il verbo USE
11.5. Un esempio
11.6. Un altro esempio
11.7. Riepilogo
11.7.1. Accesso sequenziale
11.7.2. Accesso random
11.7.3. Accesso dynamic
Appendici
A. Cenni sul modulo Sort-Merge
B. Cenni sul modulo Report Writer
C. Cenni sul modulo Segmentation
D. Cenni sul modulo Library
E. Cenni sul modulo Debug
F. Cenni sul modulo Inter-Program Communication
G. Cenni sul modulo Communication
Indice analitico


Collana: Quaderni di informatica

Livello: Testi per professional