Il nome delle donne.

Giusi Baldissone

Il nome delle donne.

Modelli letterari e metamorfosi storiche tra Lucrezia, Beatrice e le muse di Montale

Edizione a stampa

20,50

Pagine: 144

ISBN: 9788846463135

Edizione: 1a edizione 2005

Codice editore: 291.41

Disponibilità: Limitata

Da Lucrezia romana e Lucrezia Borgia a Beatrice, dalle donne scrittrici del tardo Ottocento, nascoste nel loro nom de plume , alle muse di Montale, fino a Dacia Maraini i nomi delle donne affiorano lungo la linea incerta che separa la vita dalla letteratura, trasformando continuamente identità e funzioni. Il caso paradigmatico è proprio quello di Lucrezia Borgia, il cui nome risulta modello cruciale nel panorama letterario e artistico del primo Cinquecento, dal momento in cui diventa duchessa di Ferrara facendo sprigionare da quella corte una serie di attività pittoriche, poetiche, narrative. In quei passaggi il suo nome, divenuto più importante della sua stessa persona storica, riunisce le caratteristiche dell'antica Lucrezia romana con quelle della nuova Signora estense, per poi trascinare la stessa commistione fino alla codificazione ottocentesca del personaggio. Il teatro dell'Ottocento ripescherà, alterandolo, il passato romano della Borgia, e consegnerà ai posteri soprattutto un nome esecrato, dalla mitografia immutabile.

In queste metamorfosi il nome di Lucrezia s'incrocia, singolarmente, con quello di Beatrice, nome-non-nome della donna stilnovista che dona la beatitudine ma che esprime anche la fatalità dell'amore. Trattata da Dante come figura unitaria e tragica della passione, Beatrice riconquisterà il proprio nome solo dopo averlo perduto e subirà una codificazione che la mutilerà del suo passaggio terrestre.

Più avanti, perdere il nome e riacquisirlo come nom de plume può divenire maschera sociale per accedere alla scrittura, emblema di un passaggio tardo ottocentesco in cui le donne, come Maria Antonietta Torriani/La Marchesa Colombi, si burlano degli uomini e preparano il loro riscatto_

Le muse di Montale, poi, sono lì a dimostrare la permutabilità di nomi e funzioni tra storia e letteratura: soltanto nella letteratura i nomi restano, affiorando da contaminazioni e grovigli che lentamente li portano alla luce. Esemplare, in Dacia Maraini, il riscatto di un nome rimasto quasi sepolto e poi riconquistato all'autobiografia e all'autocoscienza della scrittura.

Giusi Baldissone è docente di Civiltà letteraria italiana alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università del Piemonte Orientale. Tra le sue pubblicazioni in volume: Il male di scrivere , Einaudi, Torino, 1979; Filippo Tommaso Marinetti , Mursia, Milano, 1986; Le voci della novella , Olschki, Firenze, 1992; Gli occhi della letteratura , Interlinea, Novara, 1999. Ha curato: De Amicis, Opere scelte , Mondadori, Milano, 1996; Aa. Vv., Biblioteca: metafore e progetti , FrancoAngeli, Milano, 1994; Le Muse di Montale. Galleria di occasioni femminili nelle poesie montaliane , Interlinea, Novara, 1996; N. Barbieri, L'Inavertito , Interlinea, Novara 2002.


Introduzione
Nel nome di Lucrezia. Metamorfosi di un modello dalla storia alla letteratura, alle scene teatrali italiane ed europee dell'ottocento
La donna senza nome: la tragedia di Beatrice
Il fiore delle donne perdute
Nom de plume: la Marchesa Colombi
Le muse senza nome di Eugenio Montale
Il nome che dice "io": Dacia e le altre
Indice dei nomi.

Collana: Critica letteraria e linguistica

Argomenti: Linguistica

Livello: Studi, ricerche

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