Il senso dei nostri limiti

Tito Forcellese

Il senso dei nostri limiti

Andreotti e i rapporti italo-sovietici negli anni della distensione

Ricorrendo a fonti archivistiche inedite, l’autore ha delineato i caratteri salienti dei rapporti italo-sovietici tra la VI e la VII legislatura repubblicana. In particolare, il volume analizza il denso percorso politico-istituzionale di Giulio Andreotti nel tornante storico internazionale degli anni settanta, ricostruendo le relazioni del politico democristiano con le autorità dell’Unione Sovietica.

Edizione a stampa

27,00

Pagine: 236

ISBN: 9788835106388

Edizione: 1a ristampa 2021, 1a edizione 2020

Codice editore: 1581.38

Disponibilità: Discreta

Pagine: 236

ISBN: 9788835103646

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1581.38

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 236

ISBN: 9788835103653

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1581.38

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book


Il volume analizza il denso percorso politico-istituzionale di Giulio Andreotti nel tornante storico internazionale degli anni settanta, ricostruendo le relazioni del politico democristiano con le autorità dell'Unione Sovietica. Ricorrendo a fonti archivistiche inedite, l'autore ha delineato i caratteri salienti dei rapporti italo-sovietici tra la VI e la VII legislatura repubblicana. Nell'ottobre del 1972 venne firmato il protocollo di consultazioni tra Italia e Urss che permise di intensificare i rapporti economici e commerciali, già avviati negli anni sessanta. Andreotti, al pari di Moro, pur continuando a imperniare la politica estera italiana sui due capisaldi dell'Alleanza atlantica e della Cee, ritenne gli accordi di Helsinki un passo avanti decisivo nel processo della distensione internazionale e verso il graduale superamento dei blocchi. Durante il difficile triennio della solidarietà nazionale, Andreotti accompagnò con cauta fiducia i cambiamenti intrapresi da Berlinguer. In questo delicato frangente, mentre gli ambasciatori italiani a Mosca già andavano dipingendo un quadro preoccupante sull'aggressività ideologica e militare dei sovietici e sulla crescente dipendenza energetica dell'Italia dall'Urss, sorsero dei contrasti tra i due paesi sulla questione dei diritti umani e sulle forniture di gas. I dissidi si acuirono agli inizi del 1978, durante la travagliata formazione del IV governo Andreotti che venne costituito l'11 marzo 1978.

Tito Forcellese è ricercatore (professore associato abilitato) di Storia delle istituzioni politiche presso l'Università degli Studi di Teramo. È socio dell'Aisip (Associazione italiana Storici delle Istituzioni Politiche) e della Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea). Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano La "Primavera di Praga" al Senato della Repubblica. Il giudizio sul comunismo a vent'anni dalla "scelta occidentale" dell'Italia, in "Studium", n. 4/2018; Andreotti e la presidenza del consiglio: 1972-1992. Stili e forme dei governi in tre diverse fasi storico-istituzionali, in Il Presidente del Consiglio dei ministri dallo Stato liberale all'Unione Europea, a cura di L. Tedoldi, Biblion, Milano 2019.

Introduzione
Il "grande disgelo": il viaggio in Urss nel 1972 e la firma del protocollo di consultazioni
(Le elezioni politiche del 1972 e il governo neocentrista di Andreotti; I preparativi diplomatici per il viaggio in Urss; La prima giornata di colloqui con Kosygin; La seconda giornata di Andreotti a Mosca; La firma del protocollo di consultazioni e le altre tappe del viaggio di Andreotti in Urss)
Dalla fine del governo neo centrista alla firma degli accordi di Helsinki: l'attenzione costante di Andreotti per la politica estera e l'Urss
(Caduta del governo neo centrista e primi risultati degli accordi di Mosca; Il ritorno di Andreotti alla difesa: la graduale evoluzione dei rapporti con l'Urss tra diffidenze e caute aperture; La firma degli accordi di Helsinki e la politica estera italiana verso l'Urss: le convergenze tra Moro e Andreotti; Il problema dei prigionieri italiani in Urss; L'incontro con il cardinale ucraino Slipyj e il ruolo della dissidenza fino agli accordi di Helsinki del 1975 Fine anticipata della VI legislatura, congresso Dc e politiche del giugno 1976: un quadro incerto e preoccupante)
Le relazioni con l'Urss nel primo anno del III governo Andreotti
(Il varo del III governo Andreotti (delle astensioni) tra conferenza di Berlino e vertice di Puerto Rico; La lettera di Andreotti a Brežnev e la visita negli Usa; La visita del ministro degli esteri Forlani a Mosca nel gennaio 1977; Il III governo Andreotti alla prova: difficile gestione della situazione interna e primi incontri con il neo presidente Carter; La corrispondenza tra Andreotti e Brežnev nell'"autunno caldo" del 1977: distensione e mozione di maggioranza (con il Pci) sulla politica estera; La Biennale sul dissenso a Venezia e le fallite pressioni sovietiche per annullare la manifestazione)
Il cammino travagliato del IV governo Andreotti tra attacco delle Brigate rosse e crisi della distensione internazionale
(Il nodo degli accordi economici e gli esiti non positivi della conferenza di Belgrado nelle relazioni dei diplomatici italiani; I colloqui dell'ambasciatore Maccotta con Zagladin durante la crisi del III governo Andreotti; Dalla difficile formazione del IV governo Andreotti all'uccisione di Aldo Moro; Il graduale distacco del Pci dalla maggioranza e le posizioni del Pcus; I rapporti con l'Urss dalla fine della "solidarietà nazionale" all'elezione di un papa polacco: i colloqui tra Andreotti e Gromyko del 1979; L'invasione in Afghanistan e le nuove tensioni internazionali nei giudizi di Maccotta e Andreotti)
Conclusioni
Bibliografia
(Fonti archivistiche; Fonti e documenti editi; Monografie; Articoli)
Indice dei nomi.

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