L'infuturarsi della città storica

A cura di: Matteo Ieva, Nicola Scardigno

L'infuturarsi della città storica

Conservazione, aggiornamento, rigenerazione, riprogettazione

Con la globalizzazione, il binomio abitare-esistere è stato surrogato dal binomio comunicare-esistere: un comunicare che mortifica il linguaggio-logos in frastuono mediatico di architetture prive d’alfabeto disciplinare. Il volume offre alcune riflessioni critiche su tali concetti e, in particolare, sul tema dell’intervento nei tessuti storici, proponendo la questione problematica della ricerca di un orizzonte critico in grado di cogliere una nuova prospettiva di interesse anche verso un fare etico, quale ideale sfondo per una produzione di senso che il progetto deve setacciare.

Edizione a stampa

28,50

Pagine: 240

ISBN: 9788835107057

Edizione: 1a edizione 2020

Codice editore: 1098.2.60

Disponibilità: Discreta

Pagine: 240

ISBN: 9788835124849

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1098.2.60

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 240

ISBN: 9788835124856

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1098.2.60

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

"Il carattere straordinario della città tradizionale era tutto nella misura e nelle sue capacità generative, nella comprensione e coscienza del limite delle cose. È questo limite (la capacità di limitare e delimitare) che genera la forma e stabilisce la soglia dell'informe, sostrato della regola che permetteva (e permette) di subordinare anche il molteplice della produzione soggettiva, anche l'episodio unico e irripetibile dell'arte, ai valori condivisi espressi dall'impianto urbano, dalla nozione di tessuto, da quella di tipo. Per questo occorre aggiornare il ruolo dell'architetto, soprattutto nel progetto per i centri storici, superando la deriva che, dal Romanticismo in poi, lega la figura del progettista all'individualismo percettivo delle arti visive e spiega la bellezza dei tessuti storici con la casualità del loro apparire.
Quella che all'occhio del visitatore appare come espressione di una familiarità corale consolidata nel tempo, una società di case percepita nei suoi aspetti pittoreschi (degni di essere dipinti) da conservare in quanto tali, magari rivisti secondo una recente, astratta nozione di "grande bellezza", per l'architetto non può che essere oggetto di analisi scientifica, di un'anatomia urbana che mostri la struttura materiale delle cose, perché e come un tessuto oggi vive e si deve conservare, aggiornare, rigenerare." Giuseppe Strappa

Con la globalizzazione, il binomio abitare-esistere è stato surrogato dal binomio comunicare-esistere: un comunicare che mortifica il linguaggio-logos in frastuono mediatico di architetture prive d'alfabeto disciplinare; che si esaurisce nel balbettio violento delle macchine pubblicitarie o si manifesta nella "democratica" ordinata ferocia delle metropoli contemporanee. Questa sfida interessa anche i nostri centri storici: dove cominciano a spuntare gli stessi edifici priapei di Londra e Singapore, le stesse costruzioni "stupefacenti" che drogano l'architettura di lusso consumistico e non danno risposte sostenibili ai bisogni della comunità, ma inducono falsi bisogni. Ancora di più questo pericolo incombe sui centri minori, tentati dal "modello Bilbao": i quali inseguono una modificazione irresponsabile, che fiuta il consenso e il narcisismo delle mode e si traveste coi panni d'una provinciale avanguardia ... I saggi ospitati in questo volume offrono uno spaccato di riflessioni critiche su tali concetti e, in particolare, sul tema dell'intervento nei tessuti storici, proponendo la questione problematica della ricerca di un orizzonte critico in grado di cogliere una nuova prospettiva di interesse anche verso un fare etico, quale ideale sfondo per una produzione di senso che il progetto deve setacciare. Pensare - ad integrazione della conoscenza tecnico-scientifica - uno statuto coscienziale che giunga ad orientare il cogito del progettista verso un'eticità intesa quale valore necessario, apre alla possibilità di intercettare il "volto bifido dell'agire" che il significato weberiano di etica giudiziosamente propone: l'operare sulla base delle convinzioni o delle intenzioni, trincerate dietro un pensiero personale che non si preoccupa degli scopi o delle conseguenze; il richiamo a una responsabilità che valuta il proprio operato in rapporto alle conseguenze (reali) e ai mezzi (effettivi) che occorrono a realizzarla

Matteo Ieva, architetto, è docente di Progettazione Architettonica e Urbana presso il Politecnico di Bari, segretario dell'ISUFitaly e coeditor della rivista U+D urbanform and design. Già allievo di G. Caniggia, ha collaborato alla didattica dei corsi di G. Strappa. Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali e a concorsi di progettazione ricevendo significativi premi e riconoscimenti. Svolge da tempo attività di ricerca sui temi della morfologia e della fenomenica urbana, ambiti di interesse su cui si è concentrata anche l'attività progettuale, didattica e professionale. Tra le pubblicazioni recenti, si segnala la monografia Architettura come lingua. Processo e progetto, FrancoAngeli.

Nicola Scardigno
, architetto, è dottore di ricerca e docente a contratto di Tipologie Edilizie e Morfologie Urbane presso il Politecnico di Bari. È vincitore di borse di studio internazionali rilasciate da organizzazioni (ISUF International) e università (University of Wales). Partecipa a convegni e seminari nazionali, internazionali e a concorsi di progettazione. Svolge attività di ricerca sui temi relativi alla morfologia urbana e del paesaggio. Su questo ambito d'interesse incentra l'attività progettuale, sia didattica che professionale. In questa stessa collana ha pubblicato la monografia Landscape as Forma Mentis. Interpreting the Integral Dimension of the Anthropic Space. Mongolia, FrancoAngeli.

Matteo Ieva, Presentazione
Parte I. Saggi
Claudio D'Amato Guerrieri, Restauro sì, conservazione no. La disciplina del restauro e la città storica: identità dei luoghi e tecniche d'intervento
Paolo Carlotti, La dimensione strategica del progetto architettonico nel tessuto storico
Matteo Ieva, Etica ed estetica nel divenire trasformativo della città storica
Nicola Scardigno, La città storica: paradigma di uno strutturato equilibrio instabile operante attraverso il progetto
Giuseppe Francesco Rociola, La città. Bene culturale?
Antonio Riondino, I centri antichi, fra permanenze e mutazioni, nello sviluppo dell'architettura italiana dell'ultimo secolo
Antonio Camporeale, Lettura è progetto. Processo e continuità nella trasformazione urbana dei tessuti storici consolidati
Parte II. Progetti
Giuseppe Arcidiacono, Tradizione per l'innovazione. Azioni d'architettura sostenibili e centri storici minori
Michele Zampilli, Centri storici minori: progetti di restauro urbano
Francesco Del Conte,
Il contributo della Soprintendenza sugli interventi nella città storica. Tre casi
Marco Maretto, Barbara Gherri, Anthea Chiovitti, Greta Pitanti, Francesco Scattino, Nicolò Boggio, Cherrie Cabrera, Federico Catalano, Chiara Vincenti, Morfologia e sostenibilità nel progetto degli spazi pubblici. Il caso del centro storico di Viterbo
Leonardo Rignanese, Strategie di conservazione, trasformazione, innovazione dell'organismo urbano storico
Parte III. Strutture
Nicola Luigi Rizzi, Analisi strutturale di edifici storici: sperimentazione didattica su un palazzo biscegliese
Mariella Diaferio, Le emergenze architettoniche e paesaggistiche
Parte IV. Ricerche
Matteo Ieva, Canosa: riflessioni sulla tesi di laurea. Introduzione alla ricerca
Federica Mazza, Vito A. Parlante, Marcello Pedone, Pietro E.A. Petruzzella, Nicola Sarcina, Studio della Cittadella medioevale
Federica Mazza, Vito A. Parlante, Marcello Pedone, Pietro E.A. Petruzzella, Nicola Sarcina, Il recupero del tessuto storico nelle esperienze di laboratorio
Sabina Lenoci, Postfazione.

Contributi: Giuseppe Arcidiacono, Nicolò Boggio, Cherrie Cabrera, Antonio Camporeale, Paolo Carlotti, Federico Catalano, Anthea Chiovitti, Claudio D'Amato Guerrieri, Francesco Del Conte, Mariella Diaferio, Barbara Gherri, Sabina Lenoci, Marco Maretto, Federica Mazza, Vito A. Parlante, Marcello Pedone, Pietro E.A. Petruzzella, Greta Pitanti, Leonardo Rignanese, Antonio Riondino, Nicola Luigi Rizzi, Giuseppe Francesco Rociola, Nicola Sarcina, Francesco Scattino, Chiara Vincenti, Michele Zampilli

Collana: Nuova Serie di Architettura

Argomenti: Progettazione architettonica e urbana

Livello: Studi, ricerche

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