La derivazione lessicale in cinese mandarino

Giorgio Francesco Arcodia

La derivazione lessicale in cinese mandarino

Il volume analizza un insieme dei fenomeni di formazione di parola del cinese moderno per i quali pare appropriata l’etichetta di “derivazione”. L’intento è di sopperire a una carenza della ricerca di ambito morfologico e di linguistica cinese attraverso una caratterizzazione del fenomeno della derivazione in cinese che si basi su criteri coerenti a livello cross-linguistico.

Edizione a stampa

23,50

Pagine: 256

ISBN: 9788856803365

Edizione: 1a edizione 2008

Codice editore: 1095.62

Disponibilità: Discreta

Pagine: 256

ISBN: 9788846494375

Edizione:1a edizione 2008

Codice editore: 1095.62

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Il cinese mandarino, ovvero la varietà che è lingua ufficiale della Repubblica Popolare Cinese e di Taiwan, nonché idioma utilizzato da nutrite comunità di cinesi residenti all'estero, è spesso trattato nella bibliografia come caso prototipico di sistema morfologico "isolante" e, come tale, dovrebbe avere fenomeni di formazione di parola molto limitati e prediligere, quindi, "parole" monomorfemiche. Come è noto, tuttavia, nessun sistema linguistico è tipologicamente "puro" e il cinese moderno presenta, infatti, un'ampia gamma di processi di formazione di parole complesse, caratteristica che ha attirato l'attenzione di numerosi studiosi.
Questo studio si propone di analizzare un insieme dei fenomeni di formazione di parola del cinese moderno per i quali pare appropriata l'etichetta di "derivazione". L'intento è di sopperire ad una carenza della ricerca di ambito morfologico e di linguistica cinese attraverso una caratterizzazione del fenomeno della derivazione in cinese che si basi su criteri coerenti a livello cross-linguistico. Pur essendo questo un lavoro analitico dedicato alla fase moderna del divenire storico della lingua cinese, sarà dato rilievo anche alla prospettiva diacronica, inserita nel quadro teorico della ricerca sulla grammaticalizzazione.
L'opera si rivolge non solo a studiosi di linguistica cinese, ma anche a un pubblico più ampio di linguisti attenti alla prospettiva tipologica, in particolare applicata a questioni di morfologia.

Giorgio Francesco Arcodia si è laureato in Lingue e letterature straniere moderne presso l'Università degli Studi di Bologna, in Linguistica teorica ed applicata presso l'Università degli Studi di Pavia ed ha conseguito, presso lo stesso ateneo, il titolo di dottore di ricerca in Linguistica. Attualmente è titolare di assegno di ricerca in Linguistica presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Si occupa di tematiche di linguistica cinese e giapponese, tipologia linguistica, morfologia teorica e acquisizione di lingue seconde.



Introduzione
(Premesse ed obiettivi; Caratteristiche tipologiche del cinese moderno; "Parola" e "morfema": aspetti teorici e definitori)
Inquadramento teorico: questioni di formazione della parola e grammaticalizzazione
(Alcune questioni di formazione della parola; Grammaticalizzazione)
Genesi della morfologia? Alcuni mutamenti nel divenire storico della lingua cinese
(Alcune caratteristiche del cinese classico; Prosodia e sviluppo della formazione di parola nella lingua cinese)
La questione della derivazione lessicale nel cinese contemporaneo
(Questioni terminologiche; Breve panoramica degli studi sulla derivazione nella lingua cinese; Derivazione o composizione?)
Conclusioni
(Uno sguardo d'insieme; Spunti per la ricerca futura)
Riferimenti bibliografici.

Collana: Materiali linguistici

Argomenti: Linguistica

Livello: Studi, ricerche

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