La figura e l'opera di W.J. 'sGravesande, professore di matematiche e di filosofia fra il 1717 e Il 1742 all'università di Leida, dove ha come collega Herman Boerhaave e dove riceve le visite e l'omaggio di Voltaire, si inseriscono con grande rilievo nel quadro del newtonianesimo europeo. lo studio di Gori prende le mosse dal complesso dibattito filosofico del tardo '600 in Olanda (in cui si inseriscono una tradizione cartesiana scaltrita e non dogmatica, Leibniz e Johann Bernoulli, Huygens, Locke e Newton), individuando I motivi che permisero alla filosofia naturale di Newton di soppiantare la fisica cartesiana nelle università olandesi e a Leida in particolare. 'sGravesande ha inserito sulla tradizione meccanico-sperimentale del continente quella che era ancora considerata la filosofia naturale -inglese..

Ma l'intento principale del libro è quello di mostrare come ciò non significhi una trascrizione "positiva" della scienza newtoniana. Da queste pagine risulta, al contrario, che la preoccupazione costante di 'sGravesande è quella di dare un saldo fondamento all'esperienza. Il capitolo centrale del libro ricostruisce dapprima questa complessa opera di fondazione, che nelle pagine più impegnate rivela accenti di notevole originalità, e individua poi nell'impianto giusnaturalista Il sostegno che consente a 'sGravesande di dare una visione dell'esperienza nella sua globalità.

Giambattista Gori è nato a Milano dove ha compiuto gli studi di filosofia, seguendo l'indirizzo storico sotto la guida di Mario Dal Pra. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso il C.N.R. e le Università di Milano, Pavia e Parma. Attualmente è professore straordinario di storia della filosofia moderna e contemporanea presso l'Università di Milano.

Il suo lavoro su 'sGravesande si inserisce nel quadro di un più vasto interesse per gli sviluppi del pensiero filosofico e scientifico nell'età moderna. Fa parte del comitato direttivo della "Rivista di storia della filosofia".