Pulizia di boschi e spiagge, soccorso di animali feriti, promozione del turismo ecologico, educazione ambientale, produzione e vendita di alimenti biologici, gestione di riserve naturali, raccolta differenziata dei rifiuti, sorveglianza di siti di pregio: negli ultimi anni questi servizi sono cresciuti in tutta Italia; quasi sempre sono promossi da cooperative e associazioni, una variegata galassia di organismi catalogati come "terzo settore per l'ambiente".

Il libro è una esplorazione di questo mondo. È un tentativo di descrivere la straordinaria varietà di iniziative volte a proteggere la natura. Si tratta di un ambito del non profit, spesso trascurato nelle indagini che guardano, da un lato, all'azione più propriamente politica del movimento ambientalista e, dall'altro, al terzo settore impegnato nei servizi alla persona. I servizi ambientali, invece, pur essendo ancora una quota minima del terzo settore, meritavano una analisi approfondita. L'ipotesi di lavoro è che in queste attività "senza fini di lucro" sia rinvenibile una maturazione del movimento ambientalista verso la dimensione del servizio, verso il "fare" piuttosto che il "denunciare". Si presume che in queste iniziative stabili di servizio vi sia una originale sintesi fra la cultura dell'altruismo, propria del volontariato sociale, e la cultura della cittadinanza, ereditata dalle lotte civili dei movimenti.

Il vaglio di questa ipotesi è stato possibile attraverso l'analisi di documenti prodotti dal terzo settore stesso e grazie ad una ricerca svolta direttamente su una decina di organismi non profit impegnati nella tutela dell'ambiente. Dai risultati di questa prima esplorazione emergono alcuni nodi di fondo: la crescita del volontariato ma separatamente dagli operatori professionali, l'aumento di competenza tecnica pagato con la delega della politica alle associazioni nazionali, la forte attenzione alla democrazia interna accompagnata dal debole coinvolgimento degli utenti dei servizi.

Giorgio Osti, ricercatore in Sociologia dell'ambiente e del territorio presso l'Università di Trieste, insegna Sociologia presso lo stesso Ateneo. Si è occupato di sviluppo delle aree rurali (Gli innovatori della periferia, Reverdito, Trento), del rapporto fra agricoltura e tutela dell'ambiente (articoli in varie riviste) e del consenso per i parchi naturali (La natura in vetrina, Angeli, Milano).