Il volume riesamina, in un'ottica multidisciplinare, i rapporti tra etica ed economia, questione che, non potendo essere ridotta all'«etica degli affari», rinvia al rapporto dialettico esistente tra la produzione di beni e la produzione di valori etici.

Nella prima parte del volume la pretesa automatizzazione dell'agire economico rispetto all'etica viene discussa e problematizzata.

Nella seconda l'obiettivo viene spostato sulla produzione di norme esterne al sistema economico e sul modo in cui tali valori entrano a far parte dell'organizzazione economica, nell'ipotesi che quella attuale sia il risultato di spinte economiche e di spinte etiche.

Ne esce un quadro articolato, in cui vengono riconosciute le «ragioni» dell'economia, e altresì riaffermati i limiti del mercato, che necessita, sia per raggiungere i propri obiettivi, sia per non ridursi ad una lotta di tutti contro tutti, di essere innervato di istanze etiche.

E' questa la «porta stretta» attraverso la quale occorre passare: bisogna saper cogliere le istanze etiche del nostro tempo e diventare soggetti che, individualmente e collettivamente, si fanno portatori di valori etici, anche in contrasto con le dinamiche puramente economiche.