Il tema principale di questo saggio è costituito dai rapporti tra senso comune e visione scientifica del mondo. Partendo dalla riscoperta del pragmatismo verificatasi negli ultimi decenni in ambito prima americano e poi europeo, viene dapprima fornita una ricostruzione del passaggio dalla filosofia analitica a quella postanalitica con particolare enfasi sul pensiero di D.Davidson e R.Rorty.

In seguito l'attenzione si volge all'antagonismo tra le due immagini della realtà (scientifica e manifesta) tratteggiate da W.Sellars, con il proposito di dimostrare che la totale sostituzione della visione del mondo del senso comune da parte di quella scientifica è un obiettivo irrealizzabile. Viene inoltre proposta una difesa argomentata della nozione di «schema concettuale», intesa però non nel senso kantiano attaccato da Davidson e da Rorty, bensì in un'accezione funzionale e pragmatica.

In sintesi si intende mostrare che la nostra concettualizzazione della realtà è legata in modo essenziale all'ambiente fisico di cui facciamo parte, e che il naturalismo rappresenta una valida opzione qualora venga superata, in sintonia con quanto sostiene buona parte della scienza contemporanea, ogni distinzione rigida fra mente e realtà. Oltre a Davidson, Rorty e Sellars, i principali autori di riferimento sono W.James, J.Dewey, W.V.Quine e H.Putnam.

Michele Marsonet è docente di Logica nel Dipartimento di Filosofia dell'Università di Genova. Fra le sue ultime pubblicazioni: Scienza e analisi linguistica (Feltrinelli 1994), Introduzione alla filosofia scientifica del '900 (Studium 1994), Science, Reality, and Language (State University of New York Press 1995), e The Primacy of Practical Reason (University Press of America 1996).