Il volume comprende saggi su Max Weber, alcuni inediti, dal 1970 ad oggi, fin dall'Introduzione alla prima edizione italiana di Scritti politici.

Scritti in tempi diversi, essi mantengono la medesima linea interpretativa di un Weber "avalutativo", ma non "indifferente" ai valori, di cui sottolineava l'importanza per la vita degli uomini, ma che, proprio per questo, non voleva fossero trasformati in una questione economica di "produttività".

Egli visse intensamente la tensione tra il non-senso del mondo e il senso che gli uomini riescono a dare, con tutta la durezza di dover trarre gli ideali dal proprio petto, in un'età di cultura soggettiva, come è ora anche la nostra.

Le sue analisi sulla burocratizzazione e sulla "gabbia di acciaio", le riflessioni su una ragione strumento di potere, ma incapace di indicare fini e valori, le previsioni su un Socialismo divenuto dittatura dell'impiegato e non dell'operaio; questi ed altri temi discussi nel presente volume, aiutano a comprendere meglio il crollo delle ideologie e gli sconvolgimenti di questo nostro fine secolo.