Protagoniste della presente ricerca sono alcune particolari generazioni di italiani, uomini e donne nati negli ultimi due decenni del secolo scorso e nei primi tre del Novecento, e che in questa fine del millennio si sono trovati a vivere l'esperienza dell'età anziana in condizioni assolutamente diverse da quelle di tutti i loro predecessori. Questi "nuovi pionieri" si sono addentrati in un territorio sconosciuto e stanno esplorando uno spazio della vita raramente percorso prima, muniti solo di strumenti di orientamento approssimativi e spesso erronei, più simili alle mappe medievali piene di portenti, mostri e porti immaginari, che a guide utili.

Quand'è che possiamo definire una persona anziana? E quale rilievo assume la condizione di anziano nell'esperienza delle persone? Il rilievo è tale da rendere le persone più uguali tra di loro da anziani che in altre fasi del loro corso di vita? E se non è così, quali relazioni conosciamo tra disuguaglianze sociali e differenti modi di invecchiare? Uno dei problemi principali del profondo e rapido mutamento che ha investito nel nostro tempo la struttura per età delle popolazioni dei paesi sviluppati, è proprio il ritardo culturale con cui affrontiamo i fatti dell'invecchiamento: ci manca la conoscenza necessaria per comprendere quello che stiamo vivendo.

Il contributo di questo libro al soddisfacimento di tali esigenze conoscitive più generali riguarda un rilevante aspetto specifico della condizione degli anziani in Italia, cioè le loro relazioni familiari, e in particolare i loro rapporti con i figli, attraverso l'elaborazione e la lettura originali e innovative dei dati individuali degli ultimi censimenti e delle indagini periodiche della Multiscopo.

Gli interrogativi più generali sulla definizione dell'anziano occupano il primo capitolo del libro. Il secondo e il terzo capitolo sono dedicati a illustrare i dati empirici disponibili sui rapporti familiari degli anziani in Italia, cercando di sviluppare un confronto sistematico tra il nostro e gli altri paesi europei, così come tra le diverse regioni italiane. Nel quarto capitolo e nel quinto capitolo vengono costruiti alcuni modelli ideal-tipici delle solidarietà familiari, così come si sono storicamente configurate nelle diverse zone dell'Italia, e formulate alcune ipotesi sul futuro.

Elisabetta Cioni insegna Sociologia della famiglia come professore a contratto presso il Diploma in servizio sociale dell'Università di Firenze. Ho scritto saggi sulla mobilità sociale, la famiglia, i rapporti tra le generazioni, tra i quali i recenti contributi ai volumi: Irpet, Famiglie in Toscana (1971-91) , Milano, Angeli, 1997; Lo stato della famiglie in Italia , a cura di M. Barbagli e C. Saraceno, Bologna, Il Mulino, 1997; Prato. Storia di una città , a cura di G. Becattini, Firenze, Le Monnier, 1998.