Sposare un italiano è un vivido e illuminante ritratto, attraverso il quale l'inglese Barbara A. Bateman ha saputo ricostruire - con un singolare mosaico di ricordi autobiografici, ricavati da un attento "collage" dei diari, scrupolosamente tenuti (e mantenuti sempre segreti) - i momenti più significativi della sua vita, da quando, sullo sfondo della Parigi dell'immediato dopoguerra, ha conosciuto un giovane storico, diventato poi suo marito.
L'esperienza nella capitale francese, poi il trasferimento in Italia - a Firenze, senza dimenticare Napoli - e, insieme, il costante rapporto con la madrepatria, di cui si è sempre sentita orgogliosa, diventano altrettanti capitoli di una storia vissuta, dove si riflette un'esperienza personalissima, che ha il merito di fondere "privato" e "pubblico" con rara eleganza narrativa. "Così - scrive Elena Colombo Meardi nella presentazione -, quanti leggeranno questi ricordi, potranno constatare che non ci restituiscono solo momenti, episodi, voci e volti di un mondo accademico, che chiama in causa - attraverso i viaggi, gli incontri, gli interventi - ambienti diversi, dagli Stati Uniti alla Polonia, dalla Cina a Israele.
Dietro le parole di Barbara, rivedranno idealmente la sua figura, il suo sorriso, la sua sensibilità, vigile e generosa, e quel grande, mirabile equilibrio, che rimane forse la sua dote distintiva più autentica".

Barbara Anne Bateman, nata a Londra nel 1924, è stata segretaria di dipartimento all'Unesco di Parigi, prima di sposare uno studioso italiano, come racconta in queste pagine. Si è spenta a Firenze nel dicembre del 2006.