Una donna di troppo.

Daniela Pellegrini

Una donna di troppo.

Storia di una vita politica "singolare"

Il percorso politico individuale dell’autrice nel movimento delle donne dal 1962 al 1997. Nel volume si intrecciano, sotto forma di un articolato diario di vita e di pensieri, i suoi scritti pubblici e teorici con quelli privati e con gli avvenimenti storici salienti di cui è stata protagonista.

Edizione a stampa

33,00

Pagine: 272

ISBN: 9788856849127

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 1057.10

Disponibilità: Esaurito

Pagine: 272

ISBN: 9788856860306

Edizione:1a edizione 2012

Codice editore: 1057.10

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Questo libro è il racconto del mio percorso politico individuale nel movimento delle donne dal 1962 al 1997.
Nel volume, i miei scritti pubblici e teorici si intrecciano con quelli privati e con gli avvenimenti storici salienti di cui sono stata protagonista insieme alle altre, e sui quali ho costruito commenti, critiche, intuizioni e prospettive. Il testo ha la forma di un articolato diario di vita e di pensieri, fedele in ogni momento -non riadattato, cioè, all'oggi- al clima emotivo e di elaborazione personale e contestuale.
La narrazione, ancorata al tempo del vissuto reale, riflette i modi e i contenuti di quel momento storico, nel quale l'intreccio e la compresenza di corpo, mente ed emozione costituiscono la cifra dei vari accadimenti: un'importante innovazione politica che la pratica del movimento delle donne ha messo al mondo.

Daniela Pellegrini vive a Milano dove, insieme a Nadia Riva, è animatrice del Circolo Culturale e Politico delle Donne Cicip & Ciciap , da loro fondato nel 1981. Con Nadia Riva ha voluto, gestito e finanziato la rivista "Fluttuaria, segni di autonomia nell'esperienza delle donne", di cui sono stati pubblicati diciassette numeri tra il 1987 e il 1994. Negli anni Sessanta, Daniela Pellegrini lavorava come dirigente creativa nelle più grandi agenzie pubblicitarie milanesi. Tra il 1964 e il 1965 ha fondato il primo gruppo autonomo di donne: ACAP, in seguito rinominato e meglio conosciuto come Demau. Negli anni Settanta ha abbandonato la sua carriera per dedicarsi interamente alla politica del movimento delle donne.



Postilla di un'amorevole curatrice
Premessa finale
Parte I
La relatività della teoria, ovvero la relazione attiva con la vita (1960-1966)
(Prima (1960-1962); Competizioni citazioni confronti: la rivoluzione conciliante usa armi pari ed uguali (1963-1964); Una dimensione politica, la mia "prima", quella con le donne (1964-1966))
Contaminazioni: per visibilità, per potere (1967-1969)
(Un incombente "nemico di donna" (1968-1969))
Autocoscienza e sorellanza: il grande respiro collettivo (1970-1974)
(Materialità e sessualità: la politica del desiderio; Da madri a donne)
Dalla ricerca del piacere al potere di sempre (1975-1977)
(Una nascita; Una mappa; I ruoli dell'inconscio e l'inconscio dei ruoli)
L'emancipazione "evoluta" (1977-1978)
(I ruoli e la delega)
Le donne ritrovate... e disperse (1978-1980)
(Valorizzazione o rassicurazione e normalizzazione?; Il denaro; Identità nomade (1980))
Parte II
I miei anni "secondi", per vita e per politica (1980-1988)
(Uno spazio materiale: di nuovo un progetto di desiderio possibile (1980-1985); Una vera rivista ("Fluttuaria") e le "garanzie intellettuali" (1986-1987); Smemorate in materia, esperte in differire)
Una genealogia di contiguità e il "relativo plurale" (1988-1990)
(Nominare il desiderio di sé (1989); I saperi (ma quali piaceri?) delle donne; Il teatrino della differenza)
Come razzola la teoria? (1990)
(Parole senza radici)
Quale mondo può rendere(si) visibile? (1991-1993)
(Due non è abbastanza (il relativo plurale della parzialità e il luogo terzo); "Quale visibilità della politica delle donne?"; Un viaggio di mille percorsi; "La differenza coatta: errori e distrazioni simboliche nella radicalizzazione dell'Alterità sessuata")
Un mondo stretto al due (1993-1994)
("La posta in gioco" e l'autonomia del movimento; "Sedursi all'altro"; Sulla soglia; "Il valore differito")
Orizzonti negati o autorevoli chio(u)sure? (1994-1996)
(De-generazioni. E una proposta esplicita; O Madri o robotizzate e virtuali: tacciono le contraddizioni; La contraddizione "superiore")
Un inizio di impossibili conclusioni
Parte III
Appendice foto-documentaria.

Contributi: Chiara Martucci

Collana: Letture di archivio

Argomenti: Storia sociale e demografica - Storia della cultura e del costume

Livello: Studi, ricerche

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