Geografia dei professori, geografia dei mass media, geografia degli Stati Maggiori. E ancora: geografia regionale e "nuova" geografia, approccio tradizionale e approccio quantitativo. Cosa hanno in comune questi insiemi di conoscenze, questi metodi di ricerca? a che cosa servono? a chi servono? li libro di Lacoste, senza pretendere di dare una risposta univoca a questi interrogativi, ha comunque il pregio di sollevarli e di scandagliarli con decisione, squassando con determinazione, scientifica e politica a un tempo, il fragile apparato epistemologico che sorregge la geografia più o meno ufficiale. Sotto questo intervento di taglio e di punta molte false certezze si dissolvono, molti miti (quello della "cerniera tra le scienze della terra e le scienze sociali", quello della "funzione di sintesi") si intaccano, molte antiche consuetudini d'indagine svelano le loro esili radici di equilibrismi accademici. E si delinea intanto, sotto le più o meno mentite spoglie di una disciplina noiosa e prolissa, l'insieme reale di una conoscenza strategica, necessaria per l'appropriazione e la gestione del territorio e per il controllo delle genti che vi sono insediate. La consapevolezza del ruolo fondamentale di un tale sapere è stata gradualmente occultata alle masse, è stata portata fuori della scuola e degli organismi di ricerca nel momento stesso in cui le classi non dirigenti guadagnavano l'accesso a queste istituzioni: ne sono risultale un'impostazione disciplinare piattamente descrittiva - sostanzialmente inutile - e una produzione di ricerche nei cui confronti gli stessi ricercatori appaiono del tutto alienati. La consapevolezza della funzione delle conoscenze geografiche, dei vari perché che le innervano, è rimasta invece nella cittadella del potere - militare, politico, economico -, facendo della geografia un formidabile strumento di conquista e di oppressione.
Il testo di Lacoste propone una presa di coscienza generalizzata del processo di espropriazione del sapere geografico perché si possa dar vita a una strategia di risposta e si possano realmente avviare un controllo ed una coscienza popolari dei valori ambientali.