Da più di vent'anni il fenomeno della piccola e media impresa è uno dei più dibattuti dagli studiosi, dagli operatori e dai policy maker italiani. Ciò è dovuto sicuramente alla crescente rilevanza che queste aziende hanno assunto nella struttura del nostro sistema produttivo, anche sotto il profilo dei riflessi economici e sociali, sullo sviluppo dei sistemi locali.
In provincia di Milano la piccola impresa ha visto aumentare la propria importanza per l'apporto che essa ha dato sia alla tenuta dei livelli occupazionali, sia alla crescita di un sistema economico, sempre più aperto alla concorrenza internazionale e alla globalizzazione dei mercati.
Nel corso degli ultimi anni però le piccole imprese hanno visto declinare i loro tassi di crescita. In questo periodo infatti queste imprese hanno progressivamente perso quelle capacità di crescita autonoma, che le avevano contraddistinte nel corso degli Settanta. Le nuove forme di flessibilità ed organizzazione si sono progressivamente trasferite anche alle grandi imprese, che hanno riaffermato in tal modo forme di controllo gerarchico nei confronti di quelle di dimensioni minori.
Questo studio prende spunto dai fenomeni di concentrazione finanziaria, tecnologica e industriale che negli ultimi anni hanno accentuato i vincoli di dipendenza delle piccole imprese lungo filiere gerarchiche che riaffermano la posizione di controllo della grande dimensione. Il lavoro, dopo una disamina teorica della letteratura economica e sociologica, si concentra sulle principali dinamiche evolutive della piccola impresa nell'area metropolitana milanese, analizzate nella loro articolazione territoriale.
La ricerca dimostra che le piccole imprese più dinamiche sono quelle operanti nel settore dell'indotto, che risultano pertanto maggiormente legate agli andamenti dell'impresa grande e medio-grande.
Il lavoro illustra altresì come nel corso di questi ultimi anni la piccola impresa sia sempre meno un fenomeno unitario. Dall'esame della realtà provinciale milanese, condotto attraverso una rielaborazione statistica che riclassifica le imprese secondo la tassonomia «alla Pavitt» sono emerse non solo diverse tipologie di impresa, aventi caratteristiche e logiche di comportamenti fra loro molto diversificate, ma anche dinamiche differenziate che premiano le imprese innovative a scapito di quelle operanti nei settori tradizionali.