Se è difficile valutare la qualità esistenziale, prestazionale di una città o di una regione, ancor più difficile è coglierla esaminandone solo i connotati urbanistici.
Eppure ci si prefigge proprio di migliorare questa qualità elaborando vari strumenti e mettendoli in pratica, con finalità ed effetti che vanno oltre i contenuti tecnici e politici dell'azione che va sotto il nome di urbanistica. Non sempre i risultati raggiungono lo scopo. E' anzi sempre più diffusa l'opinione che esista qualche discrasia tra un "bisogno" di qualità complessiva del sistema insediativo e la qualità prodotta dall'azione urbanistica nella città e nel territorio, che peraltro si modificano continuamente e rapidamente per conto loro: una discrasia sempre più profonda tra ciò che serve e ci si attende e ciò che l'urbanistica produce.
A Milano e in Lombardia, in una stagione segnata da una straordinaria fioritura di nuovi progetti urbani, piani e programmi di intervento e da contrastanti spinte all'innovazione, interrogarsi su cosa sta succedendo da un lato nella città e nella regione e dall'altro nella disciplina urbanistica è oggi imperativo.
Nel maggio 1986 l'Istituto Nazionale di Urbanistica, sezione Lombardia, ha organizzato tre incontri nell'ambito della V Rassegna urbanistica in Lombardia su queste tematiche: una tavola rotonda ed un seminario sul problemi urbanistici di Milano, ed una tavola rotonda su quelli che si pongono a scala regionale.
Gli atti costituiscono il punto fermo sullo stato dell'arte.
Gli autori: La qualità urbanistica di Milano: A. Balzani, A. Cagnardi, G. De Carlo, A. Ferrari, A. Mioni, F. Morganti, G. Properzj, P.L. Raule, P.G. Torrani, A. Tutino;
Le prospettive dell'urbanistica lombardo: L. Bellini, C. Macchi Cassia, G. Morpurgo, M. Ricotti, G. Sala, C. Stevan.