Lenin e il leninismo

Lelio Basso, Valentino Gerratana, Alain Manville, Giacomo Marramao, Ulysses Santamaria, Mario Telò, Lucio Villari

Lenin e il leninismo

Edizione a stampa

26,50

Pagine: 196

ISBN: 9788820448783

Edizione: 1a edizione 1977

Codice editore: 1295.3

Disponibilità: Fuori catalogo

Fili dall'aprile 1924, tre mesi dopo la scomparsa di Lenin, nelle lezioni tenute all'Università Sverdlov sui "Principi del leninismo", Stalin diede la famosa definizione: <

Rifiutando di riconoscere nel pensiero di Lenin un'ideologia nata dalla specifica situazione russa e facendo invece della teoria e dell'esperienza leninista l'incarnazione attuale del marxismo e il modello di tutte le future esperienza rivoluzionarie.

Stalin creò con la formula del marxismo-leninismo uno strumento che garantiva l'egemonia del partito bolscevico su tutti gli altri partiti comunisti oltre che la sua supremazia personale, con la conseguenza di una cristallizzazione dogmatica di una certa interpretazione di Marx e di Lenin. Che il movimento comunista internazionale, nel periodo staliniano, abbia dovuto accettare questa situazione, è comprensibile: più difficile riesce comprendere come ci siano voluti più di vent'anni dalla morte di Stalin per iniziare un processo di distacco da una formula rivelatasi, a un tempo. paralizzante e fuorviante.

• Lelio Basso. Il leninismo oggi
• Lucio Villari: Il concetto di imperialismo in Lenin e il "problema" del capitalismo sviluppato
• Ulysses Santamaria e Alain Manville: Lenin e la transizione
• Giacomo Marramao: Teoria del crolla e capitalismo organizzato nei dibattiti dell'"estremismo teorico"
• Valentino Gerratana: Sui rapporti tra leninismo e stalinismo
• Mario Telò: Note sul problema della democrazia nella traduzione gramsciane del leninismo.


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