LIBRI DI MAURO PALUMBO

La ricerca ha estratto dal catalogo 62 titoli

Stefano Poli, Sebastiano Benasso

Il mercato del lavoro tra crisi e postmodernità.

L'esperienza del caso genovese

Prendendo spunto dai risultati empirici di un’indagine sul mercato del lavoro a Genova, il volume riflette su una crisi economica e sociale che ormai da troppo tempo interessa l’intero paese e affonda le sue radici tanto nelle derive di un capitalismo globale sempre più aggressivo, quanto nella perdurante insufficienza di efficaci riforme produttive e nell’inadeguatezza delle politiche del lavoro degli ultimi decenni.

cod. 1529.2.119

Filippo Ciucci

L'intervista nella valutazione e nella ricerca sociale.

Parole di chi non ha voce

Come si realizza una ricerca utilizzando l’intervista semistrutturata con soggetti svantaggiati? Quali sfide e questioni pone l’uso di questa tecnica? Cosa accade nell’interazione tra intervistatore e intervistato? Un libro per studenti e operatori della ricerca sociale con indicazioni specifiche, strumenti e suggerimenti.

cod. 1900.3.3

Il volume presenta la posizione attuale della sociologia italiana, realizzando uno spaccato dei diversi ambiti sociali o scientifici in cui si colloca. Attraverso una ripartizione corrispondente a tre diversi profili sostanziali (metariflessioni sociologiche, sociologia e welfare, sociologia applicata), il testo propone una rendicontazione approfondita dello status corrente della sociologia, definendo le principali affezioni che la attraversano e le possibili soluzioni che la possono rilanciare.

cod. 1571.3

Il contributo intende descrivere l’esperienza di un progetto pilota della Regione Liguria sulla "creditizzazione" e la valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Formazione Tecnico Superiore (IFTS). Tale sperimentazione ha comportato una riflessione con diversi stakeholder del mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese, sul concetto di competenza e di credito formativo e, soprattutto, sul come connetterli in un processo di riconoscimento e valutazione. I contenuti e le metodologie sono stati sviluppati in modo partecipato e la stessa partecipazione ha comportato la messa in discussione del modo in cui fino a quel momento i vari soggetti avevano operato e dei diversi significati che attribuivano ai diversi concetti implicati. In una prospettiva sperimentale sono stati affrontati alcuni dei principali problemi relativi alla costruzione e alla messa in pratica di una metodologia di valutazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti; in questo modo si è pervenuti a definizioni convergenti che hanno permesso di mettere a sistema un modello condiviso, frutto di un vero e proprio reframing dei processi attivati. Infatti, il lavoro comune finalizzato alla condivisione di modelli e metodologie ha prodotto un consenso sul piano operativo che ha generato anche un lessico e una sintassi comune e una rivisitazione delle concettualizzazioni implicite con cui gli operatori si erano fino a quel momento accostati a questi temi.

Sebastiano Benasso, Mauro Palumbo, Stefano Poli

Gli indicatori tra costruzione teorica e spendibilità empirica: un caso di studio

RIV Rassegna Italiana di Valutazione

Fascicolo: 49 / 2011

Il paper rende conto di un lavoro affidato al Dipartimento di Scienze Antropologiche dalla Regione Liguria, finalizzato alla definizione di un set di indicatori da utilizzare per la ripartizione del Fondo Sociale Regionale, che alimenta una parte consistente delle politiche sociali liguri, governate dal Piano Sociale Regionale e dai Piani di Zona. L’intervento dei ricercatori si colloca dunque all’interno di indicazioni normative e programmatorie abbastanza stringenti, anche se, come si vedrà, nel corso del lavoro si sono sviluppate interessante retroazioni tra esiti del lavoro tecnico scientifico e ripensamento da parte del decisore dei criteri adottati (o della loro traduzione pratica), alla luce dei risultati ottenuti operativizzando dei criteri predefiniti. Si tratta di casi posti anche di recente sotto osservazione dalla letteratura italiana sugli indicatori (Parra Saiani, 2009; Bezzi, Cannavò e Palumbo, a cura di, 2010), che peraltro sono stati sempre caratterizzati da una feconda commistione tra impiego descrittivo-interpretativo e funzione pratica. In casi come questo è abituale per il sociologo l’applicazione dell’approccio lazarsfeldiano (Lazarsfeld, 1965), quindi l’individuazione delle dimensioni principali di un concetto e la successiva costruzione di variabili (indicatori) che permettano di rilevare tali dimensioni. Il lavoro presentato ha mantenuto un certo grado di continuità con il paradigma lazarsfeldiano, pur aprendo ad una serie di riflessioni critiche al riguardo. Emerge in particolare la continua retroazione tra indicatori, dimensioni e concetti indicati, che nel caso del loro impiego valutativo produce anche una maggiore consapevolezza delle implicazioni pratiche delle scelte adottate, sia sul piano metodologico che su quello politico. In questo modo si ottiene un risultato che produce innovazioni ed empowerment sia sulle modalità classiche di lavoro del ricercatore sociale, sia sui processi decisionali interessati.

Mauro Pellegrino, Filippo Ciucci

Valutare l'invisibile.

Interventi di contrasto alle povertà estreme a dieci anni dalla legge 328/2000

L’articolo 28, «Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali», per la prima volta nel nostro paese ha preso atto, e riconosciuto come problema sociale di rilevanza, dell’esistenza di quelle che vengono chiamate “persone senza dimora”. Il volume presenta alcuni concreti percorsi di ricerca-azione, condotti nell’ultimo decennio a Milano, Genova e Brescia, secondo una chiave esplicita di “conoscere per intervenire”.

cod. 613.3.9

Michela Freddano, Anna Siri, Mauro Palumbo

Indicatori per una valutazione partecipata: l’esperienza del Corso di Metodologia della Ricerca Sociale II (A.A. 2009/2010)

RIV Rassegna Italiana di Valutazione

Fascicolo: 46 / 2010

Il contributo intende proporre un modello di valutazione degli apprendimenti quale vero e proprio processo partecipato, in grado di sviluppare metodi valutativi e auto-valutativi appropriati, in quanto frutto dello stesso contesto interattivo che produce l’evento formativo. Gli autori sviluppano una riflessione critica su una sperimentazione condotta nell’ambito dell’insegnamento di Metodologia e tecniche della ricerca sociale II, riguardante la realizzazione di una valutazione partecipata e condivisa dagli studenti del "rendimento all’esame", articolata in modo da poter costruire indicatori adeguati. In una prospettiva valutativa, sono affrontati alcuni dei principali problemi relativi al processo di costruzione e validazione di indicatori condivisi. Inoltre, all’intento teorico e pratico di costruire indicatori adeguati attraverso un processo partecipativo, si affianca anche il proposito di realizzare un percorso di apprendimento "on the job", mediante l’impegno attivo degli studenti nella valutazione e nella costruzione della conoscenza, attraverso metodi di self-, peer- e collaborative-assessment.

Mauro Palumbo

La partecipazione che cambia la valutazione (e forse anche i valutatori?)

RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE

Fascicolo: 4 / 2010

Il riferimento alla partecipazione mostra una crescente importanza tanto nella ricerca sociale quanto nei processi valutativi. Nella ricerca sociale la distanza tra "osservatore" ed "osservato" è sempre più esile, e la partecipazione al processo di ricerca cresce così come l’uso dei metodi qualitativi. D’altra parte, i politici hanno bisogno di una ampia partecipazione per fronteggiare la riduzione di legittimazione delle istituzioni pubbliche così come il crescente ruolo svolto dalle politiche che per essere efficaci hanno bisogno di un consenso attivo da parte della popolazione coinvolta. L’articolo sottolinea i rischi implicati da una mera sovrapposizione tra processi valutativi e di ricerca e sottolinea le ragioni e le modalità attraverso le quali mantenere coordinate, e tuttavia differenziate, le due attività.

Costantino Cipolla, Roberto Cipriani

Achille Ardigò e la sociologia

Alcuni saggi e testimonianze del contributo dato alla sociologia italiana da Achille Ardigò. Il testo, un omaggio a colui che, in queste pagine, viene sovente definito Maestro e padre della sociologia italiana, riflette la prospettiva pluralistica e i tanti temi di ricerca teorica ed empirica che Achille Ardigò ha affrontato nella sua lunga carriera di studioso, impegnato tanto nella vita accademica, quanto nella vita civile e politica.

cod. 1042.52

Luigi Frudà

La distanza sociale

Le città italiane tra spazio fisico e spazio socio-culturale

I contributi di analisi alla base dell’individuazione delle città coinvolte nella ricerca sulla distanza sociale: Milano, Genova, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina e Palermo. Le analisi evidenziano una fortissima continuità storica che è a base di molte delle realtà urbane e metropolitane italiane, a tal punto che le strutturazioni della contemporaneità, urbanistiche ma anche qualitative di ceto e di dinamica sociale, sono a loro organicamente interconnesse.

cod. 1520.602.2

Vincenzo Cesareo

La distanza sociale

Una ricerca nelle aree urbane italiane

Il tema della distanza sociale, ovvero la chiusura relazionale di un soggetto nei confronti di altri percepiti come differenti sulla base della loro riconducibilità a categorie sociali. La ricerca è stata condotta in alcune importanti aree urbane italiane, proprio perché la città costituisce un osservatorio privilegiato rispetto alla dinamica dei rapporti tra spazio simbolico-culturale e spazio fisico, la cui dialettica è alla base dei processi di distanziamento sociale.

cod. 1520.602.1